Marco Mele, Il Sole-24 Ore 3/9/2009;, 3 settembre 2009
CORSA TRA ENTI LOCALI PER FINANZIARE LA FICTION
«Se lo Stato riduce il suo impegno, ci sono le Regioni». Non è così, in realtà, perché il sostegno statale resta fondamentale, specie per le opere prime e seconde. indubbio, però, che negli scorsi anni le Film Commission, istituite con leggi regionali e, in qualche caso, con delibere comuna-li, hanno aumentato i servizi e le facilitazioni, per attrarre sul proprio territorio film e fiction, nazionali e non.
In Italia, finora, sarebbe più corretto parlare di "teleturismo" che di "cineturismo", perché le serie televisive, viste da più spettatori per periodi più lunghi, hanno più elevate probabilità di funzionare da traino per i territori e i luoghi coinvolti nelle riprese. Le regioni ordinarie, inoltre, non sono certo in condizione di investire quattro milioni e mezzo di euro in una sola pellicola, come ha fatto la Regione Sicilia per il Baaria di Giuseppe Tornatore (si veda anche l’articolo in pagina).
Al Film Commission Day, comunque, svoltosi in giugno a Roma, alla Casa del Cinema, otto Film Commission sulle 16 interpellate hanno dichiarato di aver versato complessivamente contributi per 13 milioni e mezzo di euro, nel periodo dal 2006 al 2008. In quei tre anni, le 16 Film Commission interessate all’indagine, sulle 18 esistenti in Italia, hanno contribuito alla realizzazione di 2.766 produzioni, di cui 605 opere cinematografiche e 282 fiction televisive, oltre a nove soap opera.
Occorre considerare che diverse produzioni vengono girate in più regioni, sommando così i contributi: non si tratta, insomma, di 2.766 produzioni distinte. I documentari sono stati 1.190, gli spot 437, i videoclip musicali 243. La stima dell’indotto sul territorio del complesso di tali produzioni, al di là dell’investimento diretto, è di circa 260 milioni di euro nel triennio, secondo le stesse Film Commission.
All’estero la misurazione del fenomeno ha maggiori tradizioni rispetto all’Italia, dove è ancora piuttosto "nasometrica".
Secondo uno studio di fine anni novanta, di area anglosassone, l’aumento medio dei visitatori, nei due anni successivi all’uscita di un film, è stato del 29% nei primi due anni e poi, nei cinque anni successivi, del 12% medio annuo. Attenzione però: si tratta di uno studio basato sui blockbuster di Hollywood come Ballando con i lupi, Jfk , L’ultimo dei Mohicani
e Il Fuggitivo . Si tratta di film distribuiti in tutto il mondo, con ben altre potenzialità rispetto ai film europei, spesso visti solo nella nazione dove sono prodotti. Si tratta quindi di pellicole che prolungano il loro effetto nel tempo grazie alla distribuzione mondiale in Dvd (vendita e noleggio), nelle pay-per-view, nelle pay tv e nella tv gratuita.
Un altro studio approfondito condotto sull’indotto turistico di tre film ( Braveheart , Loch Ness e Rob Roy) "girati" tutti in Scozia, ha calcolato un indotto dovuto alle tre produzioni stimato tra i 10 e i 23 milioni di euro. Il 26% dei turisti che ha visto almeno uno dei tre film ha dichiarato di aver scelto di visitare la Scozia proprio per la sua influenza.
Vi sono poi alcuni casi davvero celebri. In Australia si è parlato di un "Crocodile Dundee Effect", quando, tra il 1981 e il 1988, il numero di turisti nel paese è aumentato mediamente del 20,5% annuo. Secondo gli studi effettuati, il fattore di maggior peso è stata la visione dei film ambientati in Australia. Primo fra tutti, ovviamente, proprio Crocodile Dundee.
La montagna del Wyoming resa famosa da Incontri ravvicinati del terzo tipo, per esempio, ha fatto registrare un aumento del 75% delle presenze turistiche nell’area, nell’anno dell’uscita del film nelle sale e del 34% nell’anno del primo passaggio televisivo. Prima dell’uscita del film la crescita delle presenze in quell’area era stata del 6,6% medio annuo.
Per l’Italia, gli esempi sono soprattutto televisivi: dal castello di Aglié, in Piemonte, che decuplica le presenze dei visitatori nell’anno del passaggio in tv di Elisa di Rivombrosa,
alla stanza del questore de Il commissario Montalbano, che poi è l’ufficio del sindaco di Scicli (Ragusa), dove arrivano 3mila visitatori ogni mese. A Città della Pieve, nel 2002, i turisti sono aumentati del 20% in coincidenza della prima serie de I Carabinieri.