Irene Maria Scalise, la Repubblica, 3/9/2009, 3 settembre 2009
LE SCIMMIE SONO METAL NON SOPPORTANO MOZART
Le scimmie non amano Mozart. E neppure gli adagi per archi di Samuel Barber. Ma si fanno cullare "dolcemente" da una pezzo dei Metallica. Strano? Niente affatto. Le scimmie, infatti, hanno una loro sensibilità musicale che, udite udite, ha una base diversa dalla nostra. Quello che per noi è rumore per loro è autentico piacere. veramente il caso di dire "musica per le loro orecchie". E viceversa. A dichiararlo, sbaragliando convinzioni vecchie di secoli e luoghi comuni, è stato lo psicologo Charles Snowdon dell´Università del Wisconsin a Madison in collaborazione con il compositore David Teie. «Se suoniamo musica per gli umani - dice - non dobbiamo aspettarci un godimento dalle scimmie proprio come, quando udiamo le imitazioni dei loro suoni, non ci rotoliamo dalla gioia».
Ma quale sarebbe questa musica animalier? L´ha realizzata proprio Teie, eseguendo ben 30 pezzi e imitando con un violoncello i suoni acuti delle scimmie tamarino (piuttosto sgradevoli alle orecchie umane). Ultimato il singolare concerto, i ricercatori sono passati ai fatti e hanno confrontato le reazioni di 14 animali che non avevano mai sentito musica sino ad allora. Con orecchie perfettamente "vergini", dunque. Il risultato? Storditi e innervositi dalla nostra musica gli scimmiotti si sono tranquillizzati con "Of wolf and man" dei Metallica. Meglio ancora è andata con la musica creata apposta per loro. Qui la componente emotiva è stata ancora più evidente. Ma con gli opportuni distinguo. La "musica dei primati" ritmata sui vocalizzi di un animale rilassato li ha subito trasformati in esseri disponibili a socializzare. Quella invece basata sul suono prodotto da un animale sconvolto li ha agitati e ha innescato reazioni simili alla paura. Niente di cui stupirsi, ha commentato Josh McDermott, un neuroscenziato della New York University, studioso della musica. «I ricercatori - scrive in un articolo sul Biology Letters - hanno progettato dei suoni simili a quelli con cui le scimmie esprimono le loro emozioni e, la loro risposta, è stata più che naturale». Insomma, tirare le conclusioni è abbastanza facile. Chi veramente tiene alla cura degli animali non può propinargli la stessa musica che ascolta ogni sera per rilassarsi dopo il lavoro. Se, invece, vuole fare un regalo al proprio amico a quattro zampe allora dovrà fargli ascoltare dei suoni appositamente studiati. E otterrà un buon risultato emotivo. «Specie diverse possono godere la musica in modo diverso», ha definitivamente sancito Snowdon.
Le conseguenze, manco a dirlo, possono essere piuttosto rivoluzionarie per il mercato. Alcuni zoo hanno già convocato Teie chiedendogli di comporre musica per gli animali selvatici in cattività. E il compositore ha prontamente creato una società per produrre musiche specifiche per i felini che, com´è ovvio, risponde al nome di musicforcats.com. In nuova Zelanda invece pare vada a ruba, nell´ultimo anno, una compilation piuttosto originale dal titolo di "A very silent night". In pratica la frequenza non può essere ascoltata dagli esseri umani. Ma gli animali domestici, gli unici in grado di ascoltare queste frequenze, pare apprezzino molto. Così almeno assicurano i padroni che li osservano attentamente. E, in America, esiste da qualche anno la DogCatRadio. La prima radio al mondo che trasmette via Internet musica pensata per ascoltatori a quattro zampe. Ogni giorno, riferiscono gli organizzatori, ben 130 mila persone si connettono alla stazione web e molti dal lavoro la usano per lanciare messaggi tranquillizzanti, e di saluto, agli animali rimasti a casa.