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 2009  settembre 03 Giovedì calendario

SPESE Massimo Moratti, presidente dell’Inter, è disposto a spendere quest’anno 150 milioni di euro

SPESE Massimo Moratti, presidente dell’Inter, è disposto a spendere quest’anno 150 milioni di euro. RISPARMI Con l’addio di Kakà, Shevchenko e Maldini, il Milan risparmia 44,5 milioni di euro. I PIU’ PAGATI/1 Il più pagato è un allenatore: il portoghese Josè Mourinho, allenatore dell’Inter, che riceve uno stipendio di 11 milioni di euro netti. I PIU’ PAGATI/2 Sul secondo e terzo gradino del podio dei più pagati, il camerunense Eto’o, neoacquisto dell’Inter, che vanta un ingaggio di 10, 5 milioni, e il brasiliano Ronaldinho, giocatore del Milan che guadagna 7,5 milioni di euro. RECORD Si sfonda il tetto di 800 milioni di euro lordi con l’ammontare dei nuovi stipendi della serie A, che raggiungono quota 840,4 milioni con l’ingaggio del calciatore Eto’o. RISPARMIOSE/1 Il Milan è la società che risparmia più delle altre sugli ingaggi dei calciatori, tagliando del 25% il totale, risultato possibile anche grazie alla cessione di Kakà al Real Madrid e di Shevchenko al Chelsea, oltre che all’abbandono del calcio da parte di Maldini. RISPARMIOSE/2 Il Catania ha speso 3 milioni di euro in meno (da 20 milioni a 17,5) il Cagliari, il Siena è sceso da 18,5 a 17,5 e il Chievo è passato da 14 a 13. STABILI La Juventus è l’unica squadra che ha mantenuto immutati i costi per i suoi tesserati. * Alla faccia della crisi: l’onda degli ingaggi sale anco­ra. Il monte-stipendi della nuo­va serie A sfonda anche il mu­ro degli 800 milioni lordi con­tro i precedenti 768. Il totale riguarda i calciatori, ma è cu­rioso che per la prima volta il più pagato sia un allenatore. Usciti di scena Ibra (13) e Kakà (10) sul gradino più alto sale il pigliatutto José Mou­rinho con il suo ingaggio-base da 11 milioni netti. Supera di poco i 10,5 di Eto’o e mette in fila anche star come Ronal­dinho (7,5), Buffon e Vieira (5,5), Totti (5,4)e Pirlo (5). Ri­cordiamo che queste sono ci­fre al netto, vale a dire quel che resta loro in tasca. In generale è l’Inter la società più munifi­ca con i suoi tesserati. Massi­mo Moratti si prepara a spen­dere 150 milioni, ma con la po­litica dei bonus sa già che a fi­ne stagione potrà superare i 170 milioni. I nostri calcoli, in­fatti, sono una pura stima. Le variabili sono tante. La ripro­va viene dal Milan che nella scorsa stagione è arrivato a spenderne 170. Così gli addii di Kakà, Sheva e Maldini, con il relativo dimagrimento di quest’estate (che ha portato ad un risparmio di ben 44,5 milioni: cioè il 25% del bud­get rossonero) non riesce a fa­re tendenza. Anzi, va contro­corrente, aumentando i malu­mori dei tifosi milanisti che non comprendono la linea dei sacrifici. Se la Juve è riuscita a lasciare immutati i propri costi per i tesserati (no­nostante gli ingenti investi­menti per i nuovi), le spese del­le altre sono lievitate. Di poco, ma inesorabilmente. E non è un caso che tutti i club in lotta per un posto in Europa abbia­no aumentato la loro linea di credito. Ciò accade anche per­ché molti contratti crescono con il passare degli anni. Il sal­to in alto maggiore l’ha fatto il Napoli, con un’impennata da 29 a 37 milioni. Invece la Fio­rentina si conferma la quinta forza del campionato su que­sto versante con 40 milioni con­tro i 37 dell’anno scorso. Tra le neopromosse spiccano anche i 26 milioni del Parma (che ha ben investito) e i 20 del pur giu­dizioso Bari. Oltre al Milan davvero poche società si sono sforzate di contenere il peso de­gli ingaggi. Il Catania ha abban­donato quota 20 e si è posizio­nato a 17,5. Invece il Cagliari s’è fermato a 19, mentre il Sie­na è sceso da 18,5 a 17,5 milio­ni. E anche il Chievo passa da 14 a 13. Un po’ di saggezza non guasta.