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 2009  settembre 03 Giovedì calendario

LA STRANA FILASTROCCA DELL’UFFICIO DISPERATO

Sono reduce dalla magica Gallura, scrittore di tur­no a «Musica sulle Bocche». Torno in una Lom­bardia piovosa: sulle bocche niente note di tango, ma ghigni che non promettono nulla di buono. Mi sembra opportuno, perciò, riprendere con un tema spensierato. Per deprimermi e deprimervi, c’è tem­po. La politica non ha fretta.

Raccolgo l’appello di cinque colleghe, raccolte sotto un’insolita denominazione: Ufficio Disperato ( ufficiodisperato@live.com ). Scrivono: «Lavoriamo come addette stampa esterne per varie aziende nazionali e inter­nazionali. Per evitare il licenziamento immediato, mante­niamo l’anonimato. Ci piacerebbe avere un suo parere su quanto succede nel nostro ufficio e soprattutto su quanto dice il capo».

«Il capo spiega che il nostro ’flusso di lavoro’ o ’filiera produttiva’ si svolge ’nell’ottica dell’ottimizzazione dei tempi e delle risorse’. Il capo detesta la parola ’infatti’ (la trova volgare e infantile) e odia ’nel frattempo’ (sempre e solo ’nel contempo’). Il capo ama invece queste espressio­ni: ’Alto profilo’. Nessuno sa cosa sia. ’Asciugare’: quan­do un testo va ridotto. ’Blissare’: bissare o glissare? Non l’abbiamo capito. ’Cappello in­troduttivo’: l’inutile pappar­della iniziale. ’Condire’: il con­trario di ’asciugare’. ’Frien­dly’: va sempre bene. ’Frizzan­tino’: tutto quello che è alla moda, quale non si sa. ’Glamùr’, pronunciato come è scritto. ’Incrocio di testate’: quando due clienti hanno rivi­ste in comune. ’Non di primo pelo’: non più giovane. ’Postu­mo’, quando si invia un comu­nicato a evento concluso».

Il mio parere? Farò di più, ragazze. Unirò tutte le espres­sioni care alla signora; voi potete inviargliele, sotto forma di appello e vedere come la prende (la vostra cautela m’in­duce a pensare che sia una donna, dolce come un cobra di malumore). Se ride, siete salve. Se sibila, scuote la testa e vi fissa, scappate. Verrò a portarvi le coperte sotto i ponti della ferrovia, e giocheremo tutta la sera a Scarabeo.

«Cara Ms Rattlesnake, al fine di ottimizzare il nostro flusso di lavoro e la filiera produttiva, nell’ottica di un uso friendly dei tempi e delle risorse, siamo qui a proporle quanto segue (sperando sia abbastanza frizzantino e, nel contempo, glamùr). Saltando il capello introduttivo, in modo assai asciugato, le illustriamo come ottenere un pro­dotto d’alto profilo: metterci tutte in fila all’ottavo piano, in modo che sia visibile solo il nostro occhio sinistro. Spe­ro voglia blissare su eventuali errori in questa mail, dovuti al nostro entusiastico incrocio di testate e al tentativo di condire l’appello. Voglia gradire i nostri più postumi salu­ti » .