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 2009  settembre 03 Giovedì calendario

BOMBE ANARCHICHE LA GRECIA TREMA E VA AL VOTO ANTICIPATO

Kostas Karamanlis alla fine si è arreso. Il premier greco, assediato dalle violenze anarchiche - che ancora ieri hanno colpito la Borsa di Atene e un ministero regionale a Salonicco -, dalla crisi economica, dagli incendi e dagli scandali a ripetizione, ha deciso di andare alle elezioni anticipate. Al termine di una giornata drammatica, in serata, il premier, in un discorso alla nazione, ha annunciato che oggi andrà dal presidente della Repubblica per chiedergli di sciogliere il Parlamento.
«L’anno 2010 sarà un anno difficile e determinante e occorre che il popolo greco scelga il governo che potrà fare uscire il Paese da questa crisi», ha detto Karamanlis. La Grecia appare scossa e impaurita. In una situazione sociale esplosiva, che ha visto un boom fittizio basato sulla speculazione edilizia sbriciolarsi di fronte allo tsunami finanziario, con una deregulation dei salari senza contropartite che ha esasperato le fasce più giovani della popolazione, si è incistata una guerriglia anarchica per ora non sanguinosa, ma potenzialmente pericolosissima.
I terroristi hanno colpito di nuovo, ieri mattina, Atene e Salonicco. Senza uccidere, ma alzando ancora il livello della minaccia. Perché, oltre alle autobombe che hanno danneggiato la Borsa della capitale e la sede di un ministero della regione macedone, sulle montagne dietro a Salonicco, dove era atteso in visita il premier, sono stati trovati nascosti otto missili anticarro. Il bersaglio era lui, Karamanlis, considerato il responsabile morale dell’uccisione dello studente quindicenne Alexis Grigoropoulos da parte di un poliziotto, lo scorso dicembre.
Nessuno ha rivendicato gli attentati di ieri ma la polizia attribuisce la bomba di Atene a Lotta Rivoluzionaria (Ea) e quella di Salonicco ai Nuclei di Fuoco. Una galassia che per ora si è fermata alla soglia del colpo dimostrativo (anche se è stato ucciso un agente), ma che potrebbe far molto male. Ad Atene l’autobomba è esplosa all’alba davanti alla Borsa (che poi ha aperto lo stesso), a uffici chiusi. Una passante è stata ferita e otto automobili sono andate distrutte. L’attentato, come a Salonicco, era stato preannunciato con una telefonata. Ma se l’ordigno, pari a 20 chili di tritolo, fosse esploso qualche ora più tardi avrebbe fatto una strage.
Karamanlis, a capo di un esecutivo debolissimo, con un solo seggio di maggioranza al Parlamento, aveva varato a tutta velocità una riforma dei servizi segreti e della polizia. Ma il crollo dei consensi, e lo sfilacciamento dello Stato, lo hanno costretto a cedere. I sondaggi danno ai socialisti del Pasok un vantaggio di sei punti. Resta da vedere se la mossa disperata del premier riuscirà a ribaltare un pronostico scontato.