Wall Street Journal, 2 settembre 2009, 2 settembre 2009
Il prezzo dell’oppio afghano è crollato al livello minimo dal 1990 e i contadini ne stanno producendo molto meno
Il prezzo dell’oppio afghano è crollato al livello minimo dal 1990 e i contadini ne stanno producendo molto meno. Lo dice un rapporto dell’Onu, spiegando che è uno degli effetti positivi dei piani della polizia per spingere gli afghani a coltivare qualcos’altro. Le stime dell’Onu indicano un calo del 22% dell’oppio coltivato quest’anno (ed è il secondo calo annuale consecutivo). Il documento comunque non evita di ricordare che la questione oppio è tutt’altro che risolta: la coltivazione di droga resta uno dei primi problemi da risolvere per qualsiasi nuovo governo afghano, molti poliziotti locali sono complici dei contadini di oppio, e il paese continua a coltivare molto più oppio di quanto il mondo ne consumi ogni anno. Parliamo di circa 10mila tonnellate, contro una domanda di 5mila. Si teme che le organizzazioni criminali stiano facendo la scorta per il futuro.