Claudio Antonelli, Libero 2/9/2009, 2 settembre 2009
A Silvio Berlusconi piace giocare. Lo sanno tutti. Si tratta di una passione così forte che nel 2008 lo ha portato a spendere oltre 618 mila euro di «attrezzature ludiche»
A Silvio Berlusconi piace giocare. Lo sanno tutti. Si tratta di una passione così forte che nel 2008 lo ha portato a spendere oltre 618 mila euro di «attrezzature ludiche». Tutte sparse tra Villa Certosa e le altre residenze, da Arcore a Macherio passando per la romana Villa I Tigli. Siccome non si gioca da soli, ha anche speso, sempre tramite l’immobiliare Idra, altri 185 mila euro per fornire strumenti all’avanguardia ai suoi collaboratori impegnati nel preparare cene, pranzi e merende per i nipoti. Il divertimento finisce qui. Per il resto gestire oltre 15 residenze, che comprese dependance e altro arrivano a 40, comporta un vero e proprio impegno. Consultando l’appendice al bilancio 2008 dell’Immobiliare Idra, come ha potuto fare Libero, si vede che si tratta di un lavoro quotidiano. Aggiungi un nuovo impianto per la sicurezza e spendi (nel 2008) quasi 400 mila euro. Compra i computer per gestire i nuovi software anti-intrusione, altri 30 mila euro. Cambia i mobili e gli arredi e mettine altri più alla moda. Anche qui due assegni mica da ridere: più di 780 mila euro per Villa Certosa e le dependance e 683 mila per il restyling interno del palazzo brianzolo di Macherio. Chiedi una consulenza per ristrutturare Arcore, fai partire i lavori, pensa alle legge 626, metti due nuovi ascensori e alla fine si finisce con lo spendere altri 500 mila euro. Insomma una salasso vero e proprio a meno che non la si veda sotto un altro punto di vista. Ovvero quello dell’investimento. O meglio sarebbe dire quello della rivalutazione. Giacché tutti gli immobili in pancia a Immobiliare Idra valevano a gennaio 2008 183 milioni e 397 mila euro. Al 31 dicembre, 12 mesi dopo, 330 milioni e 875 mila euro. Quasi 140 milioni in più. Silvio Berlusconi e l’Immobiliare Idra avvalendosi del decreto anti crisi (Dl 185/08) hanno messo il turbo alle ville. Se così da un lato il Cavaliere negli ultimi 15 anni ha tirato fuori quasi 270 milioni di euro (di cui più di 160 sono debiti finanziari) versandoli a tutte e tre le immobiliari (oltre Idra anche Dolcedrago e Dueville) per fare manutenzione, costruire gli ormai celebri vulcani di Villa Certosa e rinverdire le serre, dall’altro ha rivalutato il suo patrimonio immobiliare netto. Il bilancio del «mattone» di Berlusconi resta così in utile. L’immobiliare capofila Dolcedrago ha chiuso il 2008 con 2,2 milioni di utile, nonostante la partecipata Idra abbia chiuso con poco più di 6 milioni di perdita. E nonostante la stessa Idra sia, come si legge nel bilancio di Dolcedrago «la controllata immobiliare che ha usufruito del maggior termine di approvazione del bilancio per poter esercitare la facoltà di rivalutare gli immobili di proprietà ai sensi dell’articolo 15 del decreto legge 185». Burocratese a parte, Idra pagando una modesta imposta sostitutiva ha rivalutato di circa 140 milioni di euro gli immobili evitando così in futuro di dover pagare le tasse sulle eventuali plusvalenze. C’è però una clausola. Che le ville non vengano vendute prima del 2014. Insomma se Berlusconi volesse vendere magari a qualche magnate russo o kazaco la residenza in Sardegna l’immobiliare Idra perderebbe tutti i benefici fiscali della rivalutazione. Certa e intoccabile è invece la rivalutazione delle altre residenze. Arcore ”guadagna” poco più di 23 milioni di euro dai 13 milioni e 700 mila di valore del 2007. Macherio, la casa di Veronica, racimola più di 16 milioni. Passando da 61 milioni e spicci a oltre 78. Villa i Tigli più di 6 milioni e mezzo passando da quasi 4 a oltre 10 milioni di euro. Insomma gestire le ville rimane un prelievo continuo di sangue anzi di liquidi. Ma da quest’anno un po’ di meno.