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 2009  settembre 02 Mercoledì calendario

EBAY VENDE SKYPE AI FONDI E INCASSA DUE MILIARDI DI DOLLARI

Il private equity parte alla conquista di Skype. La società di telefonia via internet, che conta quasi 500 milioni di utenti nel mondo, sarà infatti ceduta ad alcuni fondi americani e canadesi che sono pronti a rilevarne il 65% per 1,9 miliardi di euro.
La notizia è arrivata ieri dopo alcuni giorni di indiscrezioni: la casa d’aste online eBay , attuale proprietaria della società, ha annunciato di aver sottoscritto un accordo con un gruppo di investitori guidato dal fondo di private equity Silver Lake Partners. All’operazione,oltre al fondo pensione Canada Pension Plan (che metterà sul piatto 300 milioni di dollari), parteciperanno anche due società di venture capital particolarmente attive a Silicon Valley e dintorni: si tratta di Andreessen Horowitz e Index Ventures, compagnia che in passato ha già investito in Skype. Gli investitori conferiranno inoltre a eBay anche 125 milioni in propri titoli.
L’operazione valorizza la società di telefonia online 2,75 miliardi di dollari, al di sopra delle attese degli analisti, ma anche al di sopra del prezzo a cui eBay aveva rilevato il gruppo nel 2005, pagandolo 2,6 miliardi. L’acquisizione si concluderà nel quarto trimestre di quest’annoe metterà fine al travagliato matrimonio fra il sito di aste e la società di telefonia, un’unione che non è mai riuscita a creare le sinergie promesse. L’idea originaria dei manager che hanno curato l’operazione era quella di integrare i due business fornendo servizi voce agli utenti che acquistavano prodotti su eBay. Ma il piano di lanciare al telefono, seppure via internet, le offerte d’asta non è mai decollato e lo scorso anno, con l’uscita da eBay di Meg Whitman, la manager fautrice dell’acquisizione, si sono fatte più insistenti le voci di vendita. Se si aggiunge il fatto che nel frattempo la casa d’asteè stata costretta a svalutare il valore di Skype di oltre 900 milioni di dollari, si capisce perché si siano moltiplicati nel tempo i contatti per cedere il gruppo.
I primi a farsi avanti nei mesi scorsi sono stati i due fondatori di Skype, Niklas Zennstrom e Janus Friis, disposti a riprendere in mano la propria creatura insieme ad alcuni investitori. L’offerta è stata però respinta da eBay, sia perché la valutazione della società è stata giudicata troppo bassa, sia perché fra i due imprenditori e la casa d’aste i rapporti sono molto tesi a causa di alcuni brevetti di Skype, la cui proprietà è ancora in discussione presso un tribunale inglese.
La lista dei potenziali acquirenti per la società di telefonia ha annoverato nel tempo anche nomi eccellenti come Google , ma di fronte all’incertezza dei pretendenti il nuovo amministratore delegato di eBay, John Donahoe, ha deciso ad aprile di annunciare lo spin-off e la quotazione del gruppo entro giugno 2010.
La società si era posta come obiettivo una raccolta di circa 2 miliardi di dollari: la stessa cifra che pagheranno i fondi consentendo però alla casa d’aste di mantenere in portafoglio il 35% dell’operatore telefonico online e di avere liquidità per svilupparsi nell’e-commerce.
L’operazione annunciata ieri è segno comunque di un movimento nel settore del private equity dopo lunghi mesi di calma piatta. Il capofila dell’operazione, Silver Lake Partners ha partecipato di recente alla quotazione del gruppodei semiconduttori Avago Technologies, insieme a Kkr. La quotazione di Avago è infatti l’inizio di una serie di diverse Ipo che i fondi pensano di fare nei prossimi mesi a Wall Street. Un partita di giro che vede il private equity vendere le società da troppo tempo in portafoglio e cercare nuove occasioni sui mercati.
In questo senso Skype rappresenta sicuramente una preda appetibile: il gruppo ha chiuso il secondo trimestre con un fatturato in crescita del 25% a 170 milioni di dollari mentre il numero di utenti è arrivato a 480 milioni, a livello di molti big mondiali delle tlc. Gli analisti prevedono che possa continuare a crescere grazie allo sviluppo del Voip, il sistema di telefonia via web, e alle partnership con le aziende. Prospettive che non riguardano solo gli Stati Uniti, ma diversi mercati fra cui quello italiano: non solo il Voip in Italia ha preso piede nella pubblica amministrazione, ma di recente la stessa Skype è sbarcata sul mercato bancario, stringendo un accordo con Banca Sella per l’assistenza online ai clienti.