Salvatore Carrubba, Il Sole-24 Ore 2/9/2009;, 2 settembre 2009
UTILI DIBATTITI
Riguardo al tema della partecipazione dei lavoratori alle imprese ho notato che, al Meeting di Rimini, all’accoppiata storica Brunetta-Sacconi, si è aggiunto anche il ministro Giulio Tremonti. E Sacconi continua a ripetere che si fa una politica socialista e di sinistra. Ma il Pdl non dovrebbe essere un partito liberale? Adriano Teso email • Sulla natura liberale del Pdl il dibattito è aperto (ancorché non troppo frequentato). Anzi, sarebbe interessante la testimonianza di Adriano Teso che fu protagonista dei primi passi di Forza Italia e dei governi Berlusconi. Personalmente, non mi scandalizzerei se il partito del centro-destra provasse a sperimentare una sintesi del riformismo liberale e laburista, ma non mi pare che al riguardo il cantiere ferva. Proprio la partecipazione agli utili dei lavoratori potrebbe essere un tema sul quale esercitarsi: in sé, l’idea non è illiberale (mentre lo è certamente quella della cogestione). Lo stesso Luigi Einaudi la esaminò a fondo, come strumento per "elevare" i lavoratori. A precise condizioni. La prima, che «il lavoratore ha ragione di ricevere l’utile, che egli ha creato e nella misura nella quale lo ha creato» (corsivo suo). La seconda, che si tratti di utile conquistato sul mercato, e dunque non di rendite derivanti da posizioni monopoliste. Infine, che l’intesa sia il frutto di una libera contrattazione delle parti, non di un’imposizione: margini tutt’altro che pacifici.