Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 01 Martedì calendario

SE IL RISTORANTE IN CRISI I BIMBI MANGIANO GRATIS

Tony Tomato vi aspetta ogni martedì sera dalle 5 alle 8: Lasagna, Spaghetti Marinara, Ravioli, Fettuccine Alfredo e, naturalmente, Pizza. Portateci i vostri bambini: sotto i 12 anni è gratis. Certo, voi qualcosina dovrete consumarla e poi, ricordate, le bibite si pagano a parte. Però, volete mettere il risparmio? Tony Tomato è un pupazzo ma dietro alla faccia di pomodoro nasconde i tentacoli di Fazoli´s, la catena di ristoranti "fast, fresh e italian" che in realtà italiana non è (la società Usa è stata ristrutturata da un management giapponese) ma i cui 300 ristoranti sparsi per l´America più profonda (nella ricca e fighetta New York neanche l´ombra) sono il modo più economico per avvicinarsi alla tavola del Buon Paese.
I bambini che cenano gratis sono l´ultima novità di Fazoli´s in fatto di marketing. Ma Tony Tomato non è solo. Sempre più ristoranti aprono le porte ai bambini per non fare scappare i genitori, in fuga da uno dei business più succulenti d´America (566 miliardi di dollari) che la recessione rischia di far marcire. I quattromila ristoranti chiusi nell´ultimo anno sono solo un goccia, appena l´1 per cento del totale nazionale, ma forse dice di più la caduta del 2.6 per cento di "traffico" nel settore, la più pesante dell´ultimo quarto di secolo, cifra che raddoppia al 5 quando il calcolo viene fatto sulle famiglie con bambini. Naturalmente a soffrire di più sono i ristoranti chic (a New York è caduto anche lo storico Cafè des artistes), quelli dei ricchi businessman fino a ieri disposti a spendere tre, quattrocento dollari a cena senza battere ciglio: proprio quelli che qualche anno fa fecero scandalo con quegli inviti a tenere lontani i bambini troppo chiassosi. «Quando all´ingresso mi chiedono: smoking o no smoking? io rispondo: no kids!» scrisse nella sua petizione anti-bimbi Janelle Funk, ma l´anno era il 2005, la recessione un incubo sconosciuto e il fumo ancora tollerato nel suo Nord Carolina.
Oggi è tutto un altro menu. E se McDonald´s da anni apre i suoi ristoranti ai party per bambini, e non per niente è l´unica catena che dalla crisi ha beneficiato (più 7,1 per cento in gennaio), altri marchi, come El Torito, hanno indetto la domenica giorno del bambino, servendo cibo gratis fino alle 3 del pomeriggio. E persino l´Ikea ha pensato ai suoi clienti più piccoli proponendo menù speciali a prezzi simbolici. Più coraggiosa di tutti la decisione della Ihop, un colosso da 1500 ristoranti tra gli Usa e il Canada, anche qui target molto low profile, che ha deciso di dar da mangiare gratis ai bambini sette giorni su sette fino al 13 settembre: poi si vedrà.
Riuscirà la mossa di accattivarsi i bambini a stoppare l´emorragia di clienti? Una famiglia americana media spende 50 dollari alla settimana a mangiar fuori, che sono la bellezza di 2.600 dollari all´anno: un tesoretto, di questi tempi. Così l´ultimo sport dei genitori Usa è diventato il surf sul web alla ricerca di quei siti, da MyKidsEatFree.com a KidsMealDeals.com, che sono veri e propri motori di ricerca del ristorante in cui il bambino mangia (quasi) gratis. Peccato che - come dice a Usa Today Barry Yow - molti genitori sono così felici di portare al ristorante i figli gratis che finiscono con lo spendere di più, ordinando dolci e da bere a volontà. Lasciate che i bimbi, ma tenete a freno i papà.