Gianluca Paolucci, la Stampa 02/09/2009, 2 settembre 2009
E IL COLONNELLO SI FA LA SUPERCAR
Per ora sono due prototipi, presentati ai leader africani nel corso delle celebrazioni della Repubblica islamica. In futuro, potrebbe diventare la prima auto «africana». Made in Italy. Realizzate dalla Tesco Ts di Torino, arrivate a Tripoli solo venerdì scorso con due aerei partiti dall’aeroporto di Caselle, le due maxiberline dal design avveniristico potrebbero diventare il primo modello dell’industria automobilistica libica. Un progetto fortemente voluto da Muhammar Gheddafi in persona, che avrebbe anche partecipato all’impronta stilistica dell’auto durante un incontro con i tecnici torinesi nel settembre scorso.
I due modelli identici, differenziati solo dal colore e dal marchio - uno ha il simbolo della Repubblica libica, l’altro della quella della Lidco, la società statale che si occupa di investimenti sul territorio del Paese africano. Tra le richieste del Colonnello, l’enfasi posta sulle dotazioni di sicurezza e il più ampio utilizzo possibile di materiali «locali». Per questo, oltre alle pelli e ai tessuti, nelle finiture interne figurano anche marmi, del quale la Libia è un importante esportatore. Materiale insolito, per un’auto. «Stiamo studiando soluzioni tecnologiche per realizzare lastre ultrasottili da utilizzare nelle finiture», spiega Domenico Morali, l’ad della Tesco.
Basata per il momento su una piattaforma realizzata dalla stessa Tesco e dotata di un motore sei cilindri Alfa Romeo da 3000 cc, se il progetto andrà avanti l’azienda italiana dovrà occuparsi anche di trovare un costruttore che fornisca una piattaforma idonea alla produzione industriale del «missile» di Gheddafi. «Siamo stati incaricati da Lidco di sviluppare l’intero progetto, dai prototipi fino allo studio di fattibilità finanziario e industriale», spiega ancora Morali. Lo stabilimento è già stato individuato, un vecchio impianto realizzato da General Motors e adesso inattivo. E a Torino accanto al missile di marmo starebbero elaborando anche il progetto di una berlina più a portata di tasca.
Sul prezzo di commercializzazione Morali non si sbilancia. «Dobbiamo ancora andare avanti con il nostro studio». Di certo si sa che i due prototipi sono stati assicurati per il trasporto per 4 milioni di euro complessivi e che il contratto libico vale per Tesco l’aver affrontato la crisi dell’automotive senza praticamente accorgersene, nonostante le difficoltà dei grandi gruppi delle quattro ruote storici clienti dell’azienda torinese. Con le supercar d’altra parte alla Tesco hanno una certa familiarità. Il gruppo tedesco-giapponese che la controlla è lo stesso che ha realizzato la Lamborghini Reventon, ultrasportiva da sogno realizzata in appena venti esemplari che su YouTube sfida in accelerazione un caccia dell’aeronautica militare. Costa 1,5 milioni di dollari, ma le hanno già vendute tutte.