Verbali di Hitler e Antonio Carioti, Corriere della Sera 2/9/2009, 2 settembre 2009
E rano circa 103 mila fogli dattiloscritti e poco più di mille si sono salvati dal rogo nel 1945. Ma i verbali delle quotidiane riunioni di Adolf Hitler con i vertici militari tedeschi bastano a riempire i due massicci volumi della prima traduzione italiana, realizzata dalla Libreria Editrice Goriziana
E rano circa 103 mila fogli dattiloscritti e poco più di mille si sono salvati dal rogo nel 1945. Ma i verbali delle quotidiane riunioni di Adolf Hitler con i vertici militari tedeschi bastano a riempire i due massicci volumi della prima traduzione italiana, realizzata dalla Libreria Editrice Goriziana. I resoconti vanno dal settembre 1942, quando il Führer, in seguito ad alcune divergenze con la Wehrmacht, ordinò che ogni parola pronunciata nel corso degli incontri fosse stenografata, fino all’aprile del 1945. Poi si decise di bruciare tutte le carte, ma gli americani riuscirono a recuperarne alcune. Usciti in Germania negli anni Sessanta a cura dello storico Helmut Heiber, ora scomparso, questi documenti sono di estremo interesse, poiché permettono di ascoltare la voce del tiranno in presa diretta e smentiscono molti tentativi dei militari di gettare sul Führer tutta la colpa della sconfitta. Dal primo volume dei Verbali di Hitler (traduzione di Flavia Paoli, pp. 692, 38) presentiamo qui la parte relativa all’Italia di una riunione tenuta alle 21.30 del 25 luglio 1943. Il Duce è appena caduto e Badoglio dice di voler continuare la guerra con i tedeschi. Hitler, ignaro del fatto che Mussolini è stato arrestato, non si fida: parlando con i capi del comando supremo, Wilhelm Keitel e Alfred Jodl, grida al tradimento, afferma che bisogna occupare Roma e prendere in mano la situazione. Un piano che al momento non viene attuato, ma scatterà implacabile dopo la resa italiana dell’8 settembre. Antonio Carioti ----- Il Führer – già stato informato sugli sviluppi in Italia? Keitel – Ho sentito solo le ultime parole. Il Führer – Il Duce si è dimesso. Non è ancora confermato: Badoglio ha assunto il governo, il Duce si è dimesso. Keitel – Di sua iniziativa, mio Führer? Il Führer – Probabilmente per desiderio del re, su pressione della corte. Jodl – Badoglio ha assunto il governo. Il Führer – Badoglio ha assunto il governo, quindi il nostro più acerrimo nemico. Dobbiamo chiarirci subito le idee, trovare un qualche metodo per riportare sulla terraferma la gente qui (indica sulla cartina le truppe tedesche impegnate in Sicilia contro gli alleati, ndr ). Jodl – La domanda decisiva è: combatteranno o no? Il Führer – Dichiarano che combatteranno, ma questo è tradimento! Dobbiamo essere chiari con noi stessi: è tradimento bello e buono! Sto attendendo le notizie su quello che il Duce dirà. Vorrei che il Duce venisse subito qui in Germania. Jodl – Se queste cose sono incerte, c’è solo un modo di procedere. Il Führer – Stavo già pensando – la mia idea sarebbe che la 3ª divisione corazzata granatieri occupasse subito Roma e scardinasse immediatamente tutto il governo. Jodl – Il combattimento viene sospeso, per questo caso, in modo che qui nella zona di Roma concentriamo quanto più possibile queste forze che portiamo fuori qui e quelle che sono già là, mentre il resto confluisce qui. – La cosa diventa difficile qui (si riferisce sempre alla Sicilia, ndr ). Il Führer – Qui c’è solo una cosa: che tentiamo di portare la gente su navi tedesche lasciando indietro il materiale – materiale qui o là, non fa differenza, gli uomini sono più importanti – Presto avrò notizie da Mackensen (ambasciatore tedesco a Roma, ndr ). Poi predisporremo subito il resto. Ma questo deve essere subito via! Jodl – Sissignore. Il Führer – La cosa decisiva intanto è che assicuriamo subito i passi sulle Alpi, che siamo pronti a prendere subito contatto con la IV armata italiana e che prendiamo subito in mano i valichi francesi. Questa è assolutamente la cosa più importante. Per fare questo dobbiamo mandare giù subito delle unità, eventualmente anche la 24ª divisione corazzata. Keitel – In tutto quello che potrebbe accadere la cosa peggiore sarebbe non avere i valichi. Il Führer – Dunque in linea di massima: una divisione corazzata, ed è la 24ª, è pronta. La cosa più importante è mandare giù subito in quella zona la 24ª divisione corazzata e che la divisione granatieri «Feldherrnhalle», che deve essere pronta, occupi almeno i valichi. Perché qui abbiamo solo una divisione che è vicino a Roma. – La 3ª divisione corazzata granatieri è tutta là, vicino a Roma? Jodl – là, ma non completamente mobile, solo parzialmente. Il Führer – Poi, grazie al cielo, abbiamo ancora qui la divisione cacciatori paracadutisti. Perciò la gente qui (Sicilia) deve essere salvata ad ogni costo. Qui, questo non serve a nulla: devono passare di qua, soprattutto i paracadutisti ed anche gli uomini della «Göring» (la divisione scelta intitolata al capo dell’aeronautica, Hermann Göring, ndr ). Il loro materiale non ha alcuna importanza, che lo facciano saltare o che lo distruggano. Ma la gente deve passare di qua. Ora sono 70 mila uomini. Se c’è la possibilità di volare, saranno di qua molto in fretta. Devono tenere una cortina qui così prendono indietro tutto. Solo armi leggere, tutto il resto rimane, di più non serve. Contro gli italiani ce la caveremo anche con le armi leggere. Tenere questo qui non ha alcun senso. Jodl – Dobbiamo attendere notizie veramente precise e vedere quello che sta accadendo. Il Führer – Ovviamente, solo che noi, da parte nostra, dobbiamo cominciare subito a fare delle riflessioni. Su una cosa non possono esserci dubbi: con tutti i loro intrighi, naturalmente dichiareranno di rimanere dalla nostra parte; questo è chiarissimo. Ma questo è un tradimento; non rimarranno dalla nostra parte. Keitel – Qualcuno ha già parlato con questo Badoglio? Il Führer – Per il momento intanto abbiamo ricevuto questo rapporto: ieri il Duce era al Gran Consiglio. Nel Gran Consiglio c’erano Grandi, che ho sempre definito un «porco», Bottai, ma soprattutto Ciano. Hanno parlato contro la Germania in questo Gran Consiglio e avrebbero detto: «Non ha più alcun senso proseguire la guerra, in qualche modo si deve tentare di tirar fuori l’Italia». Alcuni erano contrari. Farinacci ecc. si sono certo espressi contro, ma non con l’incisività di quelli che si sono espressi a favore di questo movimento. Ora, già questa sera il Duce ha fatto sapere a Mackensen che è deciso ad accettare questa battaglia e che non capitolerà. Poi improvvisamente ho ricevuto la notizia che Badoglio vorrebbe parlare a Mackensen. Mackensen ha detto di non aver nulla da discutere con lui. Egli allora è diventato ancora più insistente ed infine Badoglio ha mandato un uomo – Ha detto che il re lo aveva appena incaricato di formare un governo dopo che Mussolini da parte sua si era dimesso. Che significa «dimesso»? Keitel – Tutto l’atteggiamento della Casa reale! Il Duce comunque al momento non ha in mano alcun mezzo di potere, nulla, non ha truppe. Il Führer – Nulla! Gliel’ho sempre detto: non ha nulla! Non è vero che non ha nulla. Glielo hanno anche impedito perché non avesse un qualche mezzo di potere. Ora il ministro ha ordinato che Mackensen per prima cosa si rechi all’Ufficio Esteri. Probabilmente là gli verrà notificato questo. Suppongo che corrisponda. Secondo, il ministro ha chiesto se sono d’accordo che egli vada subito dal Duce. Ed io ho detto che vada subito dal Duce e, se possibile, induca il Duce a venire subito in Germania. Penso proprio che voglia parlare con me. Se il Duce viene qui, è già una buona cosa; se non viene, allora non so. Se il Duce viene in Germania e parla con me, di per sé è già una buona cosa. Se non viene qui o non può partire o rinuncia perché si sente di nuovo male, cosa che non meraviglierebbe con quel branco di traditori, allora non si sa. Coso (probabilmente si riferisce a Badoglio, ndr ) del resto ha subito dichiarato che la guerra continua, in questo non cambia nulla. Quella gente deve fare così perché è un tradimento. Ma anche noi, da parte nostra, continueremo a giocare il loro stesso gioco, prepareremo tutto per impadronirci fulmineamente di tutta questa gentaglia, per far piazza pulita di tutta quella marmaglia. Domani manderò giù un uomo che dia ordine al comandante della 3ª divisione corazzata granatieri di entrare seduta stante a Roma con un gruppo speciale, di arrestare subito tutto il governo, il re, tutta la banda, soprattutto di arrestare subito il principe ereditario e di impadronirsi di questa canaglia, soprattutto di Badoglio e di tutta quella gentaglia.