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 2009  settembre 01 Martedì calendario

Decalogo per diventare scrittori di successo Come diventare scrittori di successo? In Francia viene riproposto un fortunato pamphlet di François Nourris­sier apparso in prima battuta nel 1956 e il supplemento letterario del Figaro rilancia l’interrogativo

Decalogo per diventare scrittori di successo Come diventare scrittori di successo? In Francia viene riproposto un fortunato pamphlet di François Nourris­sier apparso in prima battuta nel 1956 e il supplemento letterario del Figaro rilancia l’interrogativo. Christian Authier si incarica di stilare un decalogo semiserio ag­giornato al 2009. Il Piccolo Fratello lo adatta al contesto italiano. 1. Grande casa editrice non è sempre sinonimo di maggior suc­cesso. Non trascurate i piccoli editori raffinati e con fama (giusta o no, poco importa) di scoprire talenti (e voi siete tra questi). 2. La consistenza dell’anticipo misura l’impegno che l’editore metterà nella promozione del vostro libro. Tenete presente che il rispetto che otterrete dall’editore (e dalla società letteraria) dipen­derà solo dalle vendite. 3. I critici non incideranno mai sulla vostra fortuna commercia­le, molto sul vostro buonumore. Se vi ignorano quando non siete nessuno, potrete accusarli di essere ottusi e mafiosi; se vi stronche­ranno quando avete superato le centomila copie, potrete dire che sono frustrati e invidiosi. 4. Il look. Scegliere subito se collocarsi tra i politicamente corret­ti o i politicamente scorretti. Solo dopo, potrete decidere se appari­re timido capitato per caso ovunque, nerovestito apocalittico e mol­to scomodo, appartato tendente al depresso, salottiero tendente al sovreccitato rissoso, povero provinciale in cerca di riscatto sociale, rampollo di buona famiglia in cer­ca di riscatto psicologico, madre (di almeno tre figli) in cerca di ri­valsa femminile, dandy molto mio­pe e molto single in cerca di riscat­to sessuale, tenebroso bellino e pal­lidino normalista in astrofisica… Evitare opzioni ibride. 5. Sappiate che in letteratura la tv sfonderà sempre porte aperte: dunque, i programmi maggiori vi chiameranno solo se sarete già nel­la top ten. Consigliabile non rifiuta­re nessuna apparizione, anche la più notturna: è lì che vi preparere­te alle prime serate future. 6. Sin dall’esordio, la Francia vi metterebbe subito a disposizio­ne borse pubbliche e private, soggiorni gratuiti per scrittori. L’Ita­lia vi offrirà qualche premio locale, se vi va bene. Se invece siete dei geni (ma molto fortunati come l’ultimo vincitore del Superenalot­to), potrete aggiudicarvi lo Strega. 7. Le vostre quotazioni (cultural-mondane) si misurano anche sugli inviti ai festival: non rifiutate niente. Lì potrete conoscere i vostri colleghi. Gide diceva che gli scrittori non si leggono tra loro, ma si sorvegliano (la citazione è di Authier). 8. I grandi premi (Strega e Campiello) vi garantiranno uno sbar­co in classifica. Ma l’oblio è dietro l’angolo: il successo non è la gloria. Gli altri premi, un migliaio, non avranno conseguenze sulle vendite ma solo sul vostro ego. Accettateli sempre (delle eventuali targhe-lapidi potrete liberarvi in aeroporto prima del rientro). 9. Le copie (un centinaio) che avete inviato con dedica a critici e giornalisti potete recuperarle dopo qualche giorno, prive della pagi­na con la dedica, nel mercato dell’usato. 10. Il passaparola è il vero segreto del successo, dunque vi convie­ne non perdere tempo e avviarlo subito, anche prima di comincia­re a scrivere il libro.