George Simenon, dal libro Autodictionnaire Simenon (editore Omnibus), la Repubblica 01/09/2009, 1 settembre 2009
IL SIMENON PENSIERO
ACCADEMIA DI FRANCIA
Quando Mauriac mi ha proposto di entrare all´Académie française richiedendo la doppia nazionalità, gli ho detto di no. Io non voglio la doppia nazionalità; e poi non voglio indossare un costume da cassiere di banca. Perché si tratta proprio di un costume di banca. Mi vedete con una spada al fianco e un cappello?
AMBIZIONE
Il mio sogno era di scrivere in una piccola camera, affacciato su una stradina di negozi, e guadagnare quanto basta per sfamarmi. Non sono mai stato ambizioso.
AMORE
In tutti i romanzi che ho scritto fino al 1946 credo di non aver mai parlato dell´amore se non come di un incidente, una malattia. Direi anche una malattia della quale vergognarsi, che sminuisce l´uomo privandolo della sua padronanza. ancora quello che penso.
BACH, JOHANN
SEBASTIAN
Spesso ho pensato a Bach mentre scrivevo i miei romanzi. Mi sono sforzato di imitare il suo stile, quella sovrimpressione, quasi sovraesposizione della voce. Un lavoro sulla fuga.
BALZAC (HONOR DE)
Volete paragonarmi a lui. Vi confesso che non sono d´accordo. I personaggi di Balzac in effetti, come quelli degli autori greci, di Corneille, Racine e Hugo, per non parlare di Shakespeare e Dante, sono tutti più grandi della natura. Al punto che sono diventati in qualche modo dei prototipi a cui ci si riferisce per descrivere un individuo. Non possiedo il suo atletismo intellettuale. I miei personaggi sono a mala pena descritti, vivono il tempo di un romanzo e se alcuni lettori si ricordano di essi è soprattutto a causa di un´atmosfera, di una specie di intimità che durante la lettura stabilisce un legame di affetto o di rigetto con chi legge la storia. Vedete dunque che sono lungi da avere l´importanza di quel Balzac, che Rodin ha così mirabilmente immortalato nella statua del boulevard Raspail
BELGA
Non tutti hanno la fortuna di essere nati nel Liechtenstein o a Montecarlo! Allora belga, meglio di niente...
BILANCIO (ESISTENZIALE)
Invecchiando si conservano tutti i difetti dell´infanzia e dell´adolescenza. Ma, senza più vitalità e indulgenza, non si trovano più le stesse giustificazioni.
CAPITALISMO
Sono un anticapitalista e non lo nascondo. Il capitalismo è cominciato in Europa con l´inizio dell´epoca industriale, il lavoro dei bambini dodicenni nelle fabbriche, negli scantinati di White Chapel
CASANOVA (FELLINI)
Lei ha realizzato un´opera essenziale per la sua bellezza e la sua profondità. Stop. Tutto è grande, tutto è vero, tutto è di una profonda umanità. Stop. Il film continua a perseguitarmi e sarà così per milioni di persone. Stop. (Telegramma a Fellini, Losanna, 17 gennaio 1977)
COMINCIARE (UN ROMANZO)
I primi attimi di preparazione di un romanzo cominciano con un malessere, una specie di angoscia che termina soltanto quando ho la sensazione di tenere qualcosa per le mani.
CONRAD, JOSEPH
Il suo messaggio è universale, chiunque può trovare di che cibarsi con Conrad. Ma il suo stile, a volte, è pesante, affettato.
COPERTINA
Non ho mai accettato che il cattivo gusto potesse essere una necessità per le cosiddette pubblicazioni popolari.
CRITICA
I miei migliori critici si ostinano a catalogarmi tra i romanzi polizieschi.
DIO
A 13 anni, quando sono andato al letto con la prima ragazza, ho completamente perso la fede.
INVECCHIARE
Invecchiare è una lenta sequenza di ultime volte.
MACCHINA DA SCRIVERE
Quando si scrive direttamente sulla macchina o quando si detta al registratore, veniamo trascinati dal ritmo. Non ci si può fermare per rileggere o per riascoltare le frasi, per fare correzioni o per abbellire passaggi "letterari" che saranno citati nei manuali scolastici. Ho abbandonato le mie matite e ho preso l´abitudine di improvvisare direttamente sulla macchina da scrivere.
MAIGRET
Tra i personaggi che ho creato, è l´unico che ha qualche punto in comune con me. Tutti gli altri sono indipendenti.
MORTE
Aspetto la morte. Certo non sarà un momento piacevole, ma non mi fa impressione.
PIPA
Non ho mai fumato sigarette o sigari. La sigaretta non fa parte di noi. La prendiamo in una scatola di carta, l´accendiamo e la gettiamo con negligenza. La pipa è un vero oggetto, un oggetto personale, che diventa parte del corpo. Stento ad ammettere che ne possiedo quasi trecento tipi, anche se ce ne sono solo una ventina nella mia casetta rosa. Eppure conosco tutte le mie pipe: sono delle amiche.
RIVOLUZIONI
Le rivoluzioni si fanno nei salotti o nei caffè degli intellettuali.
SILENZIO
Quando si ama davvero qualcuno, si è felici anche senza parlare.
SCRIVERE
Non è una professione, ma una vocazione all´infelicità.
VIAGGIARE
Hanno detto che viaggiavo per fuggire. falso. Ero alla ricerca dell´uomo, dell´uomo di ogni paese e clima, per vedere qual era quello vero. Ero alla ricerca dell´uomo nudo. Mi sono reso conto che l´uomo è uguale dappertutto e che il resto è solo turismo. Non ho voglia di vedere l´Africa di cemento. Allora ho smesso di viaggiare.
VERIT
I miei libri non sono degli esercizi di stile né meravigliosi trattati di psicologia. La mia unica preoccupazione è avvicinarmi alla verità.
XENOFOBIA
già finito il tempo nel quale i paesi avevano bisogno di manodopera e accoglievano gli stranieri. Adesso, per entrare da qualche parte, bisogna dimostrare di avere soldi e promettere di non voler cercare lavoro. Chi pensa a quei pulciosi che parlano solo armeno o turco? Eppure non bisogna disperare. Alcuni degli uomini più potenti della terra sono partiti così, dall´odore rancido della quarta classe, prima di governare il mondo.