Paolo Veentino, Corriere della Sera 01/08/2009, 1 agosto 2009
LA RIPRESA? NELL’INDICE DELLA BIANCHERIA (MASCHILE)
Volete sapere a che punto è la notte dell’economia negli Stati Uniti? Vi scervellate per capire quando il sistema americano vedrà la fine del tunnel? Lasciate stare la disoccupazione, gli ordini delle aziende, l’andamento dei prezzi delle case, la spesa o la fiducia dei consumatori. E guardate a un dato, come dire, più intimo: le mutande da uomo.
Non è uno scherzo. C’è anche una solida teoria empirica a sostenerlo.
Più o meno suona così: poiché sono un bene di assoluta necessità, nel senso che crisi o meno dobbiamo indossarle, le mutande da uomo registrano vendite del tutto stabili negli anni.
Solo quando l’economia è in piena crisi, allora c’è un calo: con meno soldi in tasca, facciamo passare più tempo prima di acquistarne un nuovo paio. Lo conferma il Mui, il «Men’s Underwear Index» che misura appunto l’andamento delle vendite di boxer e slip da uomo: prima volta dal 2003, quest’anno è in calo del 2,3%.
Infallibile nel registrare il declino, il MUI fornisce però anche i primi tangibili segnali della speranza: secondo la Mintel, azienda che monitorizza il mercato dei consumi, nel 2010 l’indice diminuirà infatti soltanto dello 0,5%. Detto altrimenti, un passo verso la ripresa. A confermarlo sono alcune grosse catene di distribuzione, come Sears e Target, che negli ultimi due mesi hanno visto i clienti tornare a interessarsi alle confezioni d’intimo maschile multiple, che invece avevano registrato un calo significativo nel 2008. Nelle crisi infatti, gli uomini hanno la tendenza a comprare un solo paio di mutande per volta.
Certo, non porta bene alla credibilità dei boxer maschili come oracolo economico che anche l’ex capo della Federal Reserve, Alan Greenspan, in un’intervista di due anni fa alla Npr, avesse apprezzato la bontà della teoria. Viene il dubbio che forse l’ex Maestro si fosse basato proprio su quella, per imitare Pangloss illudendo gli americani e i mercati internazionali, che «tutto andava bene nel migliore dei mondi possibili», mentre la bolla dei mutui immobiliari si gonfiava e il baratro stava per spalancarsi.