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 2009  agosto 31 Lunedì calendario

Un altro barcone con 75 immigrati rispedito a Tripoli - Sono settantacinque extracomunitari, probabilmente somali ed eritrei, gli ultimi «respinti» in mare, partiti forse da un punto tra Misurata e Zliten, andando verso il golfo della Sirte

Un altro barcone con 75 immigrati rispedito a Tripoli - Sono settantacinque extracomunitari, probabilmente somali ed eritrei, gli ultimi «respinti» in mare, partiti forse da un punto tra Misurata e Zliten, andando verso il golfo della Sirte. Gli ultimi di una lunga serie che ha visto i nostri mezzi intervenire per soccorrere le imbarcazioni lasciate andare dai soliti maltesi. Tra loro 15 donne e tre bambini. . Arrivato nelle acque di competenza maltese, le motovedette di La Valletta, questo è accaduto sabato, si sono avvicinate. In questo caso hanno trasbordato due uomini, una donna e un neonato bisognosi, evidentemente, di essere soccorsi. Hanno poi lasciato i salvagente, un po’ d’acqua, viveri, oltre che il gasolio per il motore e se ne sono andati. Dal sei maggio ad oggi, a conti fatti quasi mille extracomunitari, quasi tutti somali o eritrei, sono stati respinti in mare. Se fossero sbarcati a Lampedusa o sulle coste siciliane, avrebbero portato a circa mille e settecento gli extracomunitari arrivati. Nello stesso periodo dell’anno precedente ne erano sbarcati tredicimila e passa. Ieri Berlusconi ha spiegato che la linea della fermezza non cambia perché paga. E in Italia diversi esponenti del Pd e di Idv e lo stesso Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, hanno criticato questa politica indiscriminata dei respingimenti, che impedisce che gli stessi extracomunitari possano fare richiesta di protezione umanitaria. «La politica dei respingimenti - osserva Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Unhcr - invece di arginare il fenomeno sembrerebbe tradursi in una forma di penalizzazione nei confronti dei richiedenti asilo, persone in fuga da guerre e persecuzioni che hanno diritto ad ottenere protezione. il caso dei 75 migranti riportati a Tripoli». Con il passare dei giorni è come assistere a un maledetto incubo. I disperati partono dalla Libia, chi non muore viene intercettato e riportato al punto di partenza. Recluso in attesa di essere rimpatriato a casa, qualcuno tenta la fuga. E il gioco maledetto della vita, della speranza di un futuro diverso riprende da dove era iniziato.