Lettera di tale Aurora, la Repubblica 30/08/2009, 30 agosto 2009
LETTERA
Discussione di ferragosto tra uno zio ex-idealista, ex-sessantottino, probabilmente ex-troppe cose e me, nipote ancora idealista, studentessa. Discussione sui massimi sistemi, i tempi e i giovani che cambiano. A 24 anni sentir dire da uno zio che ha vissuto il sessantotto che bisognerebbe mettere il coprifuoco alle 8 di sera, che per risolvere tante situazioni ci vorrebbe una bella "bombetta atomica" e che i giovani di oggi sono tutti drogati, maleducati e privi di valori, lascia l’amaro in bocca. E’ semplice generalizzare. Io m’indigno per quella generazione che pur non avendo contatti con i giovani punta il dito, con chi per aver visto un servizio in tv sa che i ragazzini si drogano. M’indigno con chi ha vissuto in prima linea e che ora che, tra internet e inglese non si orienta più, vorrebbe che nessuno vivesse. Sono grande e riesco ancora a sognare ma che reazione deve avere un dodicenne che pensa a quando si sposerà e intorno a sé sente solo «non ti sposare mai!»? Che reazione deve avere il dodicenne che guarda il sorriso di un bambino e pensa "che bello il mondo che continua" e la risposta è sempre «I figli quando crescono ti abbandonano»? Che reazione deve avere il solito dodicenne che di fronte alla propria vocazione pensa a tutti i sacrifici che dovrà fare e arriva il solito Signor Adulto che gli risponde «tanto ormai la laurea non vale più nulla, tanto ormai siamo tutti precari»? Questo povero dodicenne che non crede più a nulla è ovvio che cercherà di vivacchiare nel paese dei balocchi più che può! Voi ci insegnate che quella bella ragazza che in tv è tutta scosciata, merita il suo posto proprio per quello, che il corpo di una donna può essere un’arma in più e poi quando una ragazzina si veste provocante, se le succede qualcosa, la risposta è «le sta bene impara ad andare in giro coperta!» Siamo la generazione che sa che la storia d’amore migliore finirà in un tradimento e allora perché innamorarsi? Io vivo i miei coetanei! Io vedo i dubbi che ci portiamo dentro. E chissà perché tutti questi giovani che abusano di alcool e droghe non li vedo. Vedo incertezze e chi è stufo di porsi domande e cerca rifugio in una realtà non vera. Ma non siamo tutti così! Vogliamo ancora credere e vivere come hanno fatto i nostri genitori, con una famiglia, dei figli, gli affetti, magari un lavoro. Siamo maleducati e irrispettosi? Forse siamo solo stanchi di vederci distruggere i sogni, stanchi di sentirci dire che non vale la pena vivere da chi ha già vissuto. Ci sono i cattivi ragazzi, eccome se ce ne sono? forse non ci sono sempre stati? Ci sono anche le poco di buono, ma da sempre? E l’alcool e la droga non c’erano prima? Adesso sono più alla portata dei più deboli, ma siete convinti di volerci accusare? L’Italia è un paese per vecchi, governato da vecchi, noi non abbiamo un posto e un ruolo e non ci lasciate sperare di poter arrivare. Ma siete ancora convinti che il male dell’Italia siamo noi?
Aurora