L’Espresso, 3 settembre 2009, 3 settembre 2009
Riccardo il castigamori? La brusca uscita del vicesindaco De Corato ("Una moschea non c’è, e non ce n’è bisogno") è un abbraccio agli elettori di destra in competizione con la Lega, ma non è la linea della giunta
Riccardo il castigamori? La brusca uscita del vicesindaco De Corato ("Una moschea non c’è, e non ce n’è bisogno") è un abbraccio agli elettori di destra in competizione con la Lega, ma non è la linea della giunta. E Letizia Moratti, appena partita per l’agognata vacanza, si è irritata. Il vicesindaco picconatore aggiunge, bizzarramente, che nessuna area per la moschea è indicata nel Pgt, il Piano di governo del territorio (ma il Pgt, in quanto strumento generale, non prende decisioni di dettaglio di tipo politico). Ribadisce il prefetto Gian Valerio Lombardi: è urgente individuare l’area, "in pieno accordo col sindaco". Migliaia di musulmani, che già bivaccano intorno al centro di viale Jenner, si accalcano a pregare in spazi presi in affitto come il teatro Ciak e il PalaSharp, scene indegne di una città aperta e liberale. E dove sono i liberali? Nel Pdl appoggiano la Moratti soprattutto i cattolici (Aldo Brandirali, Maurizio Lupi). Il ministro La Russa divaga sull’ordine pubblico. La Lega martella e basta, niente moschea. Mancava l’idea bislacca di Pierfrancesco Majorino del Pd: costruirla sull’area Expo (decentratissima). Gran confusione, e nessuno che parli della questione primaria: erigere una grande moschea, modello Roma, col suo evidente carico simbolico, o più strutture minori in zone diverse? Qui ci vorrrebbe una parola chiara: del sindaco.