VArie, 28 agosto 2009
Emanuele Moncada, 75 anni, netturbino in pensione, taciturno, molto conosciuto in paese anche per via della vecchia Vespa 50 scassata su cui girava tutto il giorno
Emanuele Moncada, 75 anni, netturbino in pensione, taciturno, molto conosciuto in paese anche per via della vecchia Vespa 50 scassata su cui girava tutto il giorno. Era diventato pazzo per le lotterie e soprattutto negli ultimi tempi non faceva che giocare sperando di vincere i milioni del Superenalotto. Insieme a lui viveva il figlio Corrado, 47 anni, di professione muratore, che non sopportava più la mania del gioco del genitore. Questi infatti aveva preso l’abitudine di rubargli lo stipendio per spenderlo nelle ricevitorie. Una sera, una decina di giorni fa, litigarono. Ricominciarono la mattina successiva, finché Corrado non spaccò la testa del padre con una spranga di ferro. I carabinieri quando arrivarono, trovarono l’assassino tutto confuso, il bastone insanguinato ancora in pugno. Sabato 22 agosto, poco prima delle sette di mattina. In via Egitto, nel centro storico di Modica Alta (Ragusa).