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 2009  agosto 28 Venerdì calendario

RESISTE SOLO IL VOLO LOW COST

Nell’industria del trasporto aereo, alle prese con una crisi acutissima (-2,9% il calo dei passeggeri nel mese di luglio a livello mondiale, secondo le rilevazioni della Iata), si salvano solo le compagnie low cost. Le linee aeree a prezzi stracciati, dimostra uno studio realizzato dall’Istituto Bruno Leoni ( Ibl) diffuso ieri dall’Ansa, sono le sole a non soffrire il calo dei passeggeri.
Mentre l’emorragia di clienti business è inarrestabile per i vettori tradizionali, Ryanair e easyJet, le prime due compagnie a basso costo europee, continuano a incrementare il numero dei passeggeri. «Sono vettori in grado di comprimere i costi e diventare sempre più competitivi, mentre i vettori tradizionali reagiscono alla crisi con una diminuzione dell’offerta», analizza un focus dell’Istituto. Di fatto, escono dalla scena le compagnie nazionali mentre si rafforzano le politiche di concentrazione dei grandi gruppi: Alitalia, secondo lo studio, «potrebbe passare nel giro di qualche mese sotto il controllo di Air France-Klm».
A dodici anni dall’apertura del mercato europeo, quindi, la tendenza è quella «di una presa di mercato sempre maggiore da parte dei vettori low cost e una contemporanea riduzione dell’offerta da parte delle compagnie tradizionali, che stanno reagendo anche con una politica di concentrazione ». In sostanza, «i vettori nazionali stanno scomparendo prevede Andrea Giuricin, autore del focus Ibl - incapaci di reagire all’entrata nel corto-medio raggio delle compagnie low cost, diventate i principali operatori in pochi anni».
Anche in tempi di crisi, le low cost continuano a macinare biglietti, comprimendo costi, tagliando tariffe e consolidando la propria quota di mercato. Ryanair negli ultimi 12 mesi ha trasportato 60,2 milioni di passeggeri (+13%) e a giugno il suo load factor è passato da 84% a 85% per cento.
EasyJet ha aumentato il numero di passeggeri di circa l’8% nell’ultimo anno,arrivando a quota 45 milioni di passeggeri, con un load factor annuale dell’85,2 per cento. I vettori tradizionali reagiscono tagliando invece le offerte, concentrandosi sull’intercontinentale (meno remunerativo e meno concorrenziale), e rafforzando le alleanze. Tre i grandi gruppi che si stanno delineando a livello europeo: «Il gruppo Air France-Klm - evidenzia il focus - che, secondo alcuni osservatori, tra alcuni mesi potrebbe assumere il controllo di Alitalia. I tedeschi di Lufthansa, che continuano nell’integrazione con Bmi, Austrian (il processo sta incontrando notevoli difficoltà) e Brussels Airlines (ex compagnia di bandiera belga, Sabena). British Airways e Iberia, che vorrebbero creare il terzo polo europeo, con una forte presenza nelle rotte verso il continente americano».
Intanto a luglio, segnala la Iata, la flessione del traffico passeggeri risulta più contenuta rispetto a giugno (-7,1%). Dal punto di vista geografico, soffrono maggiormente le rotte asiatiche, mentre il calo è più contenuto per le linee europee e americane, che segnano rispettivamente -3,1% e -3,2%.
Infine i disagi a Fiumicino. Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, convocherà nei prossimi giorni un vertice con tutti i soggetti interessati per accertare cause ed eventuali responsabilità dei disservizi e annuncia «misure efficaci, anche di carattere normativo, da assumere di comune accordo con la Ue per mettere fine a questo intollerabile andazzo che penalizza i viaggiatori».