Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  agosto 28 Venerdì calendario

La dinastia in cerca di un erede un seggio per trenta cugini - Favorito per il Senato, "Joseph II" figlio di Bob - I democratici hanno fretta: non possono perdere un voto per la riforma sanitaria - NEW YORK - La morte di Ted segna la fine della dinastia Kennedy? Non sia mai detto, è una contraddizione nei termini

La dinastia in cerca di un erede un seggio per trenta cugini - Favorito per il Senato, "Joseph II" figlio di Bob - I democratici hanno fretta: non possono perdere un voto per la riforma sanitaria - NEW YORK - La morte di Ted segna la fine della dinastia Kennedy? Non sia mai detto, è una contraddizione nei termini. La "famiglia reale" che ha segnato la politica americana dal dopoguerra, e si è conquistata un posto unico nella storia con le uccisioni di John e Bob, non abbandona la scena con la scomparsa dell´ultimo dei tre fratelli. Prolifici come si addice alle origini cattolico-irlandesi, oggi i Kennedy hanno in campo trenta figli e nipoti dello scomparso Ted (più la vedova). Nove hanno già fatto le loro prove in politica. Uno di loro potrebbe essere chiamato in tempi brevi a occupare proprio il posto di Ted. In pole position per quel seggio senatoriale del Massachusetts, in cui Ted fu sempre rieletto dal 1962, c´è per forza un Kennedy. E´ Joseph II, 57 anni, che porta il nome impegnativo del nonno, colui che fu il regista della scalata familiare ai vertici del potere americano. Figlio di Bob assassinato nel 1968 mentre correva per la Casa Bianca, Joseph II tiene acceso l´ideale progressista della famiglia dirigendo un´organizzazione no profit, la Citizens Energy, che fornisce alle famiglie povere combustibile gratis per caldaie. Ha già fatto politica anche nel senso classico. Era deputato del Massachusetts, lasciò la Camera nel corso di un divorzio complicato. Sembrava aver dato addio alla carriera parlamentare. Ma nel caso di un Kennedy è obbligatorio aggiungere: mai dire mai. Subito dopo la morte dello zio, il suo nome è balzato in testa alla classifica dei candidati per quel posto al Senato. Una casella-chiave da riempire al più presto: senza quello i democratici non hanno più la maggioranza qualificata di sessanta senatori, indispensabile per superare l´ostruzionismo repubblicano sulla riforma sanitaria. Cioè proprio un cavallo di battaglia di Ted.Per restare ai figli di Bob, Joseph II non è l´unico che può continuare la vocazione paterna. Sua sorella maggiore Kathleen, 58 anni, fu vicegovernatore del Maryland fino al 2003. Il fratello più piccolo, Bob junior, 55 anni, è un celebre avvocato ambientalista fondatore dell´ong Waterkeeper Alliance. Il suo nome circolò come possibile sostituto di Hillary Clinton quando l´attuale segretario di Stato lasciò libero il seggio di senatrice di New York. Bob ha preferito tenersi in serbo per l´elezione dell´attorney general a New York (2010). E´ il ruolo di procuratore, un incarico elettivo attualmente occupato da Andrew Cuomo, spesso il trampolino per una carriera politica. Anche John e Jacqueline Kennedy hanno lasciato un´erede spendibile sulla scena politica. E´ la bella Caroline immortalata nelle prime pagine dei giornali del mondo intero, la bimba attonita davanti al feretro del padre, troppo piccola per capire la tragedia dell´America in quel terribile novembre 1963. Oggi ha 52 anni, nel dicembre scorso mostrò interesse per il seggio senatoriale di New York. Fu costretta a ritirarsi dopo qualche conferenza stampa poco brillante e le critiche contro una candidatura «élitista e calata dall´alto, fondata solo sul prestigio del cognome». Ma suo zio Bob si era fatto eleggere proprio a New York, ignorando critiche identiche, per iniziare da lì la sua tragica scalata al potere. Lo stesso Ted lascia un figlio di 42 anni, Patrick, già noto alle cronache per una serie di infortuni che sembrano ereditari: un grave incidente d´auto nel 2006 e ripetute cure di dintossicazione. Eppure il talento politico non gli manca. Patrick da 21 anni viene rieletto regolarmente deputato del Rhode Island, e il New York Times prevede: «Lo attende una lunga carriera». C´è anche la vedova, la 55enne Victoria Reggie, l´avvocatessa che sposò Ted in seconde nozze nel 1992 e da quel momento fu una militante instancabile nelle sue campagne elettorali. Il governatore del Massachusetts potrebbe nominare lei come sostituta pro tempore del marito al Senato, in attesa del voto. Infine ci sono i nipoti del ramo Shriver, i figli di Eunice Mary Kennedy scomparsa da poco. Mark, 45 anni, dirige la non profit Save the Children ed è deputato nell´assemblea legislativa del Maryland. La più nota è Maria, First Lady della California. Potrebbe lanciarsi in politica quando il marito Arnold Schwarzenegger avrà concluso il secondo mandato (non rinnovabile) l´anno prossimo. Il più difficile sarà sostituire Ted in quel ruolo politico che gli è valso gli elogi degli avversari, e del conservatore Wall Street Journal: il radicale pragmatico, l´uomo di sinistra fedele ai principi ma capace di storiche intese bipartisan. Una "razza dialogante" che si sta estinguendo, da quando la polarizzazione della politica americana ha premiato la faziosità.