Luciano De Vetta, Novella 2000, n. 34, 20/08/2009, p. 81, 20 agosto 2009
Laura Chiatti combatte la sua allergia ai pollini delle graminacee grattandosi il palato con una matita
Laura Chiatti combatte la sua allergia ai pollini delle graminacee grattandosi il palato con una matita. *** In un ristorante di Palau, 15 chilometri da Porto Cervo, Laura Chiatti è seduta a un tavolo in compagnia di amici e piange a dirotto. Francesco Arca, il fidanzato, le accarezza i capelli per consolarla. Ma niente. Alcuni clienti, infastiditi, reclamano presso la direzione del locale. E il direttore, cadendo dalle nuvole, risponde: «Uh, è vero, scusate tanto, mi aveva chiesto una matita!», e si precipita al tavolo della Chiatti. Lei, senza batter ciglio, afferra la matita e se la infila in bocca. Inizia a grattarsi il palato e come d’incanto, il pianto smette. L’attrice, accortasi della perplessità in sala, si alza e spiega: «Scusatemi, non sono matta. E’ il mio modo di combattere un’allergia che mi perseguita fin da bambina. Soffro i pollini delle graminacee e se entro in un locale dove c’è un cane o un gatto mi viene da lacrimare senza ritegno e senza preavviso. Dopo tante medicine e visite mediche ho scoperto che se mi gratto il palato con una matita, tutto passa. Scusate ancora, per farmi perdonare pago il caffè per tutti». Subito è scattato l’applauso e un magnate russo che venava a un tavolo vicino con una bella ragazza ha chiamato il direttore del locale. «La cena della signora che mangia le matite e dei suoi amici, la pago io…», ha detto sottovoce. «Lei offrirà solo il caffè al termine della serata».