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 2009  agosto 22 Sabato calendario

Cari telespettatori, ecco quanto guadagniamo. Nonostante la crisi economica, i compensi delle star televisive americane continuano a crescere

Cari telespettatori, ecco quanto guadagniamo. Nonostante la crisi economica, i compensi delle star televisive americane continuano a crescere. I protagonisti dei telefilm, i padroni di casa dei talk show, i conduttori (e i giudici) dei reality incassano cifre che ormai non hanno nulla da invidiare ai guadagni delle stelle del cinema. Per interpretare l’agente Jack Bauer in «24», Kiefer Sutherland si porta a casa oltre 13 milioni di dollari (9, 1 milioni di euro) a stagione, circa 550 mila dollari (387 mila euro) per ogni episodio. E’ lui l’attore drammatico più pagato, mentre tra i protagonisti di sitcom il più ricco è Charlie Sheen di «Due uomini e mezzo» (14, 6 milioni di euro a stagione). Fino allo scorso anno, a Hugh Laurie bastavano 211 mila euro per girare un episodio di «Dr. House – Medical Division», oggi ne guadagna 282 mila. E’ lo stesso compenso delle quattro protagoniste di «Desperate Housewives», dei doppiatori storici de «I Simpson» e dei due detective di «Law & Order: Unità speciale», Christopher Meloni e Mariska Hargitay. Tra gli attori di «Grey’s Anatomy», la più pagata è Ellen Pompeo (193 mila euro a episodio), tallonata da Patrick Dempsey (176 mila euro). Anche nell’universo di «CSI» (tre telefilm, sei protagonisti) lo stipendio più alto va a una donna. Marg Helgenberger (Catherine in «CSI: Scena del crimine») guadagna infatti 274 mila euro a episodio, 10 mila più di David Caruso (Horatio Caine in «CSI: Miami»). Nessun attore di telefilm, però, arriva alle cifre statosferiche di David Letterman (22, 5 milioni di euro all’anno) e Jay Leno (21, 1 milioni), conduttori dei più popolari talk show di seconda serata. Se la passa bene anche il cast del talent show «American Idol», il programma più visto negli Usa. Il conduttore Ryan Seacrest prende 10, 5 milioni di euro all’anno, ma il più ricco è Simon COwell, il giudice «antipatico», che ha appena firmato il contratto da 32 milioni di euro di stagione. [1] *** E da noi in Italia Tra i più pagati Zingaretti, Bova, Banfi, Ferilli. Quasi un segreto di Stato. In Italia i cachet degli attori sono tenuti accuratamente nascosti. «Renderli pubblici sarebbe una violazione della privacy» spiega Francesca Antinori, agente di tanti attori nostrani. «Forse negli Usa li rendono noti perché lì tv e cinema sono industrie mai messe in discussione. Da noi vige una consuetudine antica. Non si è mai saputo quanto guadagnassero Sordi o Mastroianni. Forse è pudore per qualche cifra blu». Sta di fatto che se si parla di soldi il primo nome a saltare fuori è quello di Luca Zingaretti, principe dei guadagni tv grazie alle imprese del suo Montalbano. A puntualizzare ci pensa il produttore Carlo Degli Esposti, «padre» dei film tv da record Auditel anche all’ennesima replica estiva: «Luca prende tra i 200 e 300 mila euro a film. Un compenso quasi inferiore ad altri se si considera quanto renda ”Montalbano”: a livello pubblicitario tra messe in onda e repliche la Rai ha guadagnato 150 milioni di euro. E poi ci sono anche attori italiani che costano più di lui». «In generale nel fissare i cachet degli attori vige la regola di mercato: quanto più mi fai incassare in termini di ascolti e pubblicità tanto più ti pago» sintetizza l’agente Giancarlo De Simone. Così i nomi dei Paperoni coincidono con quelli più amati dal pubblico, da Raoul Bova a Sabrina Ferilli, da Lino Banfi a Claudio Amendola. Per una miniserie di eccellenza una star può prendere oltre 400 mila euro. «Discorso diverso per la lunga serialità: un attore medio è pagato sui 50 o 60 mila euro a puntata» aggiunge De Simone. Cifre comunque destinate a ridursi con la crisi «visto che Rai e Mediaset hanno tagliato del 20% i loro budget» dice Carlo Principini, direttore artistico della Publispei, fucina di successi come «Un medico in famiglia» e «I Cesaroni». Esistono però le eccezioni. Come Lorenzo Flaherty, che senza remore dichiara i suoi compensi. «Per i ”Ris” prendevo 800 mila euro. Per un film tv da 80 a 150 mila. Perché lo dico? Sarà il sangue anglosassone che mi scorre nelle vene». [2]