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 2009  agosto 26 Mercoledì calendario

LA NUOVA REGOLA: VIVERE CON ATTENZIONE


Esperimenti all’avanguardia, ma poca capacità di sistema. l’Italia vista da Marco Morosini, cu­ratore di Futuro sostenibile 2009 (in uscita a di­cembre per Feltrinelli), seconda tappa del primo, pionieristico studio condotto da Wolfgang Sachs e dal Wuppertal Institut. I «bilancisti», ovviamen­te, rientrano nelle avanguardie positive.

E c’è da dire che con i Bilanci di giustizia l’Ita­lia, forse per la prima volta, fa scuola: ora, in Austria ci sono i Bilanzen der Gerechtigkeit...

«La peculiarità dei Bilanci di giustizia sta nel prendere alla lettera la parola bilancio: i parteci­panti registrano tutte le spese e gli investimenti o comunque le voci più importanti. Inoltre non si limitano a ’spostare’ qualche spesa qua e là verso criteri più etici, ma cercano di farlo siste­maticamente. Ovviamente, non sempre ci sono alternative alle scelte tradizionali; ma con una ri­cerca sistematica si scopre che le possibilità sono più di quelle che si pensa».

Nel nuovo studio del Wuppertal Institut si parla molto del ruolo dei singoli: «vivere con attenzione», dai consumi al risparmio energeti­co. Una ricetta anche contro la crisi?

«A lungo termine, rendere sostenibili (equi so­cialmente e responsabili ecologicamente) i pro­pri investimenti e spese è la misura più efficace per evitare le crisi economiche. Le crisi finanzia­rie, invece, hanno spesso cause che dipendono dal disordine della regolamentazione del mondo finanziario e imprenditoriale; un disordine deter­minato da politica e lobby economiche, ben poco da uno stile di vita collettivo. L’Islanda è ai primi posti negli indici internazionali di sviluppo; ciò non ha impedito che una cattiva regolamentazio­ne finanziaria la precipitasse in una delle crisi più gravi della sua storia. A livello di singoli, cri­teri di spesa più responsabili possono aiutare chi è in difficoltà per la crisi. Le famiglie dei ’bilan­ci’ spendono meno della media. Se alcuni prodot­ti etici possono costare di più, altri costano me­no: un buon riso bio, in sacchi da 5 kg e senza pubblicità, è migliore e costa meno che un riso comprato a mezzi chili e imballato due volte, su cui devono guadagnare diversi intermediari».

Dai dati emerge un divario netto tra crescita economica e soddisfazione per la propria vita.

«Diverse ricerche confermano che da una ven­tina d’anni nei principali Paesi industriali si lavo­ra più ore, invertendo la direzione del progresso sociale ed economico che per secoli era consisti­to anche nel ridurre la durata del lavoro umano. Se ai tempi di lavoro formali si aggiungono le ore dedicate ai trasferimenti casa-lavoro e soprattut­to alla gestione economica di se stessi, come se ogni persona fosse una piccola azienda, non me­raviglia che sempre più persone ritengano peg­giorata la loro qualità di vita».

In Germania su questi temi è forte la collabo­razione tra cittadini e istituzioni; da noi?

«Le faccio un esempio: tra i Comuni più avanti nella riforma economica verso la sostenibilità ambientale ci sono quelli in cui c’è un efficace ufficio per l’’Agenda locale 21’, un organismo previsto nel 1992 dal programma Onu per lo svi­luppo sostenibile deciso al vertice di Rio. In altre nazioni migliaia di Comuni hanno efficaci Agen­de 21 locali; su 8.000 Comuni italiani, quelle coor­dinate nell’associazione Agende 21 ( www.a21italy.it ) sono solo qualche decina».