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 2009  agosto 27 Giovedì calendario

L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE, UN DIRITTO FONDAMENTALE UMANO

e deve essere gestito da aziende pubbliche speciali.
IL 6 agosto 2008 il parlamento italiano, con la legge 133, ha votato il decreto Tremonti 112, con quell’articolo 23 bis, che obbliga i Comuni a mettere all’asta la gestione delle loro reti idriche, entro il 31 dicembre 2010. Questo è avvenuto con l’appoggio dell’opposizione, in particolare del PD e nel silenzio quasi totale della stampa nazionale. Il governo Berlusconi ha quindi deciso che in Italia l’acqua è una merce: è una decisione di una gravità estrema. A questo, infatti, ci ha richiamati il Papa Benedetto XVI nella sua enciclica sociale Caritas in Veritate, affermando con forza che l’acqua è un diritto fondamentale umano.
«Il diritto all’alimentazione, così come all’acqua, rivestono un ruolo importante per il perseguimento di altri diritti, a iniziare dal diritto primario alla vita» -scrive il Papa. « necessario, pertanto, che maturi una coscienza solidale che consideri l’alimentazione e l’accesso all’acqua, come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni» (N. 66). Il diritto all’acqua promana, per il Papa, dal diritto primario alla vita. Sono molti oggi gli esperti che ritengono che sia proprio questa la base giuridica più sicura per fondarvi il diritto all’acqua, anche in chiave internazionale. E toccherà all’ONU proclamare tale diritto.