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 2009  agosto 25 Martedì calendario

LIBRO MONCALVO SUGLI AGNELLI/7


COSI’ LAPO E GINEVRA SONO STATI ESCLUSI
Margherita è riuscita ad aprire, seppur faticosamente, un canale di comunicazione. Chiuso definitivamente quello con Gabetti, la disponibilità e la cordialità espresse da Grande Stevens consentono per la prima volta a Margherita di avere qualche risposta precisa. La corrispondenza quindi prosegue. Il 21 marzo risponde a Grande Stevens. Su due fogli vergati a mano gli scrive:

Gentile Avvocato, la ringrazio per la sua cortese lettera, per quanto la volontà che voi dite essere stata quella di mio padre a me non fu mai comunicata, né da lui né da nessun altro mai.

Peraltro lei nel momento della prima donazione ed in seguito mi disse che vi era una compensazione prevista fuori per gli altri fratelli: le sarei grata di comunicarmelo poiché sino ad oggi non ne vedo nessuna traccia visibile.

Le sarei grata di avere uno statuto completo della società Dicembre ed una copia della lettera di Monaco così sarà più facile per me capire e per lei spiegare.

La ringrazio in anticipo per la sua gentile collaborazione.

Con i miei migliori saluti

Margherita Agnelli de Pahlen

Cinque giorni dopo, il 26 marzo, Grande Stevens risponde:

’Gentile Margherita, grazie della Sua lettera. Le invio qui accluse le copie dello statuto attuale della Dicembre s.s. e della lettera di Monaco da Lei richieste.

Le confermo che la lettera di Monaco non ha alcun valore giuridico per le ragioni spiegateLe nella lettera precedente ed, infatti, ad essa non è stata data esecuzione.

Le confermo che Suo padre all’epoca della donazione a Sua mamma, a Lei ed a Jachi disse che anche tutti gli altri Suoi figli avrebbero beneficiato del patrimonio lasciato a Lei e a Sua mamma.

A Sua disposizione Le ricambio i migliori saluti.

Avv. Franzo Grande Stevens
Il sospetto

Il sospetto di Margherita è che le venne detto questo, le fu promesso questo per indurla a firmare e consentire di dar seguito alla donazione, così come stava facendo sua madre. un sospetto fondato?

Nelle due settimane successive fa leggere quelle tre lettere di Grande Stevens e quella di Gabetti a consulenti legali di sua fiducia. In quella fase i suoi avvocati svizzeri sono Dominique Rochat e Richard Pease dello studio ”Lenz & Staehelin” di Ginevra. Si è rivolta a loro anche perché da Torino è arrivata notizia di un prossimo aumento di capitale della ”Dicembre”. Quella notizia fa crescere i sospetti di Margherita: infatti se non aderirà a tale aumento il suo pacchetto azionario si ridurrà notevolmente. Il 10 aprile i due avvocati scrivono a Grande Stevens:

Maitre, ci rivolgiamo a voi nella nostra qualità di consulenti della Signora Margherita Agnelli de Pahlen. Ci riferiamo alla corrispondenza scambiata nel quadro della successione di suo padre e dell’aumento del capitale sociale della società semplice Dicembre.

La signora Agnelli de Pahlen ha richiesto con insistenza e in numerose riprese alle persone interessate informazioni complete sulla situazione della successione di suo padre, la composizione della massa successoria, l’amministrazione e, infine, la ripartizione della successione.

Le sue domande sono rimaste lettera morta.

L’assenza di informazioni nella quale è stata lasciata le ha impedito e le impedisce ancor oggi di prendere con completezza di causa una decisione sull’accettazione della successione.

E’ l’occasione di precisare che gli avvenimenti accaduti nel corso della riunione del 23 febbraio 2003 nello Studio del Sig. Morone non potrebbero in alcun caso essere interpretati come una manifestazione di volontà da parte sua di accettare la successione. La corrispondenza della nostra assistita del 26 febbraio 2003 è perfettamente esplicita in tal senso.

Questa assenza di informazioni s’è ripetuta in occasione del progettato aumento di capitale sociale della Dicembre, ragion per cui la Signora Agnelli de Pahlen non è oggi in grado di valutare i termini, le condizioni e la necessità, e di conseguenza di prendere decisioni a questo riguardo.

Vi invitiamo dunque, nella vostra qualità di esecutore testamentario della successione del Signor Giovanni Agnelli, a fornire nel più breve tempo alla nostra assistita l’inventario esaustivo sia della successione che del patrimonio della Dicembre e delle società controllate, e, in generale, tutti i documenti e le informazioni utili relativi alla successione di suo padre.

Noi vi ingiungiamo d’altra parte di non intraprendere alcuna determinazione o atto che possa ledere i suoi diritti.

Con riserva di legge su tutti i diritti aggiuntivi espressamente riservati.

Vogliate gradire, Maitre, l’espressione dei nostri distinti saluti

Dominique Rochat e Richard Pease”.

Gli avvocati svizzeri introducono un nuovo importante elemento che potrebbe vanificare qualsivoglia strategia messa in atto della controparte: la figlia di Agnelli potrebbe non accettare l’eredità dato che non è stata messa in condizione di avere il quadro completo della situazione poiché le sue numerose richieste sono rimaste lettera morta. (...) quanto è avvenuto nello studio del notaio il 23 febbraio 2003, e cioè la presenza di Margherita e la sua partecipazione alla ”improvvisata” assemblea dei soci della ”Dicembre”, non può essere interpretato in alcun modo come una manifestazione di volontà di accettare la successione. Anche l’assenza di notizie sul progettato aumento di capitale della ”Dicembre”, impedisce a Margherita di poter decidere se partecipare o meno all’operazione.
Il rendiconto

Questa può essere considerata la prima richiesta ufficiale di ”rendiconto”, cioè di tutti i documenti riguardanti le proprietà e il patrimonio lasciati da Gianni Agnelli. Questa richiesta porta la data del 10 aprile 2003, più di quattro anni prima del momento in cui Margherita deciderà di rivolgersi – maggio 2007 - al Tribunale di Torino pur di avere finalmente i documenti di cui era inutilmente in attesa da ben cinquanta mesi.

 la prima volta che Margherita, anziché scrivere personalmente, si affida ai suoi avvocati. E’ evidente un ”salto di qualità” verso l’ulteriore inasprimento dei rapporti. Grande Stevens coglie subito questo aspetto e la risposta stavolta arriva meno di ventiquattrore dopo. Nel pomeriggio dell’11 aprile manda questo fax ai legali di Margherita:

’Gentili Colleghi,

ho ricevuto stamani il Vostro fax datato ieri dopo che i soci della società semplice Dicembre avevano approvato una modifica dell’art. 7 dello Statuto ed un finanziamento per l’aumento di capitale come – e quanto riferitomi – gradito alla Vostra cliente Contessa Margherita De Pahlen.

Qui accluse troverete copia degli atti sottoscritti da tutti gli altri soci.

Ogni volta che la Vostra cliente mi ha posto domande od ha chiesto copia di documenti le ho sempre risposto e le ho sempre inviato copia di quanto richiesto. Potete chiedere alla Vostra cliente che Vi mostri la corrispondenza.

Immagino che sappiate che nella riunione del 24 febbraio 2003 nello studio del Notaio Morone la Vostra cliente, in qualità di erede di Suo padre, ha rilasciato delle procure che, credo, siano state anche utilizzate dai procuratori.

M’ero riservato d’accettare oppure non la carica di esecutore testamentario al fine di rispettare ed eseguire le volontà del Senatore Giovanni Agnelli ma ora, data la situazione, dichiaro di non accettare tale carica.

Vogliate gradire, gentili Colleghi, i sensi della mia considerazione.

avv. Franzo Grande Stevens

La situazione si complica e si arricchisce di nuovi colpi di scena. La notizia più importante non è che Grande Stevens rinuncia ad essere esecutore testamentario, ma che i soci della ”Dicembre”, nonostante la formale diffida degli avvocati di Margherita, si sono riuniti e hanno preso due importantissime decisioni. La prima - fondamentale alla luce di quanto sta accadendo - apporta una modifica dello Statuto. La seconda, un aumento di capitale.

Non a caso Franzo Grande Stevens, probabilmente allo scopo di aggirare quella diffida, comincia la sua lettera scrivendo di aver ricevuto il fax solo ”dopo che i soci della società semplice Dicembre avevano approvato una modifica dell’art. 7 dello Statuto ed un finanziamento per l’aumento di capitale”. Grande Stevens stranamente sostiene di aver ricevuto ”stamani il Vostro fax datato ieri”. Come è possibile? Vuole far credere, e lo scrive, che quel fax contenente la diffida di Margherita è arrivato troppo tardi. Ma gli orari di invio, e della ricevuta a Torino del fax, provano inequivocabilmente che quel documento è arrivato prima che i soci della ”Dicembre” si riunissero e deliberassero. C’è un ulteriore, sorprendente particolare: Grande Stevens definisce l’aumento di capitale ”gradito alla Vostra cliente”. Da chi mai è venuto un simile ”gradimento”?
Due particolari

Ci sono da notare alcuni particolari.

Primo: Grande Stevens, quando parla di Margherita, non scrive mai il cognome Agnelli.

Secondo: sul fatto che Margherita non abbia ancora accettato la successione ereditaria, Grande Stevens non entra nel merito e si limita ad osservare che nello studio del Notaio Morone, ”la vostra cliente, in qualità di erede di suo padre, ha rilasciato delle procure”. Questo però non significa che Margherita abbia accettato la successione.

Margherita intuisce che ”quei due”, vista la sua determinazione e la sua ostinazione, stanno cercando di isolarla, di cancellarla, di metterla ancora di più contro sua madre e suo figlio. Anzi – meglio – di mettere sua madre e suo figlio contro di lei. Un altro particolare glielo fa pensare: Margherita è venuta a sapere che Gabetti e Grande Stevens hanno consigliato sua madre di rivolgersi ad un avvocato di Ginevra, quasi ad insinuare che la madre debba difendersi legalmente dalla figlia, e quindi cominciando ad aprire un solco profondo tra loro. Ma chi si credono di essere ”quei due”? Come si permettono? Perché non si fermano nemmeno di fronte alle diffide degli avvocati?
La telenovela del fax

Il 15 aprile, alla vigilia del week-end di Pasqua, Margherita decide di rispondere personalmente a Grande Stevens con sei fogli manoscritti. Glieli spedisce via fax, un modo esplicito di dimostrare la sua irritazione e di poter avere un riscontro scritto dell’avvenuta ricezione.

Gentile Avvocato Grande Stevens,

dire che io sia stupita dall’attitudine presa da lei e dal dottor Gabetti, è dire poco: sono costernata.

Entrambi, come tutti sanno, siete stati al servizio di mio padre per decenni e nessuno dei due è capace o vuole dirmi in modo attendibile o comprensibile la situazione che concerne la successione di mio padre, così che io mi trovo obbligata di rivolgermi ad un avvocato sperando in questo modo di sbloccare le vostre reticenze a parlare con una donna, casalinga per di più.

Per quanto riguarda la società semplice Dicembre mi pare evidente che la spiegazione fornitami di fronte al Notaio Morone in un minuto appena non può essere evidente ad una donna di casa e non di affari. Per cui vorrei chiedere cosa è avvenuto con la quota di mio padre di cui le uniche eredi sono mia madre ed io, poiché - come lei stesso sa - non vi sono stati altri testamenti a parte quelli che il notaio Morone ha pubblicato.

Fra l’altro, quel che mio padre lasciò come volontà scritta e chiara nella seconda scheda del Notaio Morone, è che lei è l’esecutore testamentario: quindi mi pare solo normale che io mi rivolga a lei per chiarire quel che non mi è chiaro.

Non ho capito come né cosa sia successo: perché lei interpreta a questo punto un conflitto e quindi mette mia madre nelle mani di un illustre sconosciuto a difenderla ma contro chi?

Vede, qui bisogna chiarire le cose, non aggiungere altri paraventi perché non serve a nessuno. Le mie domande sono semplici.

1) Che cosa avviene con la quota di mio padre della Dicembre nel suo valore reale e nella sua destinazione?

2) Gli eredi si determinano in base a quale legge e qual è la loro quota?

3) La necessità del beneficio di inventario per quanto riguarda la collazione

4) Per poter intervenire all’aumento di capitale mi sembra utile e necessario che io sappia cosa questo implichi nel disegno generale e nel particolare della quota di cui sono proprietaria. E, essendo necessaria una mia firma, quali sono le responsabilità alle quali sottoscrivo patrimonialmente. Quali sono i miei diritti? Quali i doveri e che cosa succede se non sottoscrivo?

5) Mio padre, dinnanzi a R. Brandolini ed a conoscenza ugualmente di S. Maron, ha messo a disposizione per me degli averi, per il quale il mio nome con passaporto e permesso B sono stati notificati. Dove sono? Pare siano svaniti: lei crede che è possibile?

Le sto chiedendo di aiutarci a meglio capire cosa sta succedendo ed è per questo che ho chiesto a un legale di intervenire affinché non ci fossero equivoci.

Abbia pazienza e scusi la mia lentezza intellettuale nel non percepire a volo d’aquila strutture di cui né io né mia madre abbiamo l’abitudine.

Ringraziandola le faccio i miei migliori auguri di Buona Pasqua a lei e alla sua famiglia

Margherita Agnelli de Pahlen.

(7 / continua)