Gigi Padovani, La Stampa, 27/8/2009, 27 agosto 2009
Là dove osano le nocciole - Piemonte, Alta Langa. L’itinerario della nocciola «tonda e gentile» (definita così per la sua forma e la sua dolcezza) diventa un percorso della memoria e della riscoperta, in paesi di pietra lontani dai grandi flussi turistici ma ostinatamente tesi a valorizzare - ciascuno per sè, senza coordinamenti - le proprie bellezze
Là dove osano le nocciole - Piemonte, Alta Langa. L’itinerario della nocciola «tonda e gentile» (definita così per la sua forma e la sua dolcezza) diventa un percorso della memoria e della riscoperta, in paesi di pietra lontani dai grandi flussi turistici ma ostinatamente tesi a valorizzare - ciascuno per sè, senza coordinamenti - le proprie bellezze. Il modo migliore per godersi questo itinerario di curve e saliscendi è prendere le Langhe «alle spalle», rispetto a Torino: si parte cioè da Murazzano (uscendo a Niella Tanaro o a Ceva dall’autostrada Torino-Savona) e si sale fino a Castino e a San Bovo, la frazione dove Fenoglio ambientò il suo romanzo più famoso, «La malora». A Cortemilia il prossimo weekend (29-30 agosto) si chiude la festa dedicata alla Corylus Avellana con la fiera «Profumi di nocciola»: stand gastronomici, notti musicali, laboratori del gusto - con le tome langarole che saranno protagoniste anche a Cheese (Bra, CN 18-21 Settembre) - accompagnano una sagra nata per accompagnare il periodo della raccolta. Un tempo erano le «nizurere» in ginocchio a faticare sotto le piante, ora ci pensano le macchine. Si spuntano prezzi intorno ai 5 euro al kg (da sgusciare) e pertanto questo frutto - nonostante la concorrenza turca e georgiana - non è soltanto un «prodotto bandiera» acchiappa-turisti. Lo spiega il sindaco di Cortemilia Aldo Bruna: «Qui tre aziende di trasformazione realizzano un fatturato di 30 milioni l’anno». Del resto sono 3 mila gli ettari coltivati a «nizore» in tutte le Langhe e le sanno offrire al palato in tutti i modi: nel matrimonio con il cacao delle creme da spalmare, ma anche in tante ghiotte specialità. Il poeta della torta più antica e soffice come una nuvola profumata è Giuseppe Cannobio, con celebre pasticceria a Cortemilia: un omone che si commuove ancora quando ricorda la ricetta lasciatagli dalla madre Giuseppina. E c’è chi segue l’innovazione: è un giovane laureato in agraria, Mattia Pariani, che ha realizzato un delicato e sorprendente olio di nocciole che piace a Ferran Adrià e a Pierre Hermé. Ora, in collaborazione con il Presidio Slow Food, trae linfa vitale per preziose bottigliette anche dalle bacche marocchine dell’argan e dal raro pistacchio siciliano di Bronte. Collaborano con lui Francesco Caffa, della ditta Marchisio, che ha grandi macchine per tostare mille chilogrammi l’ora ma non disdegna alambicchi e presse per esperimenti di alta qualità.