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 2009  agosto 25 Martedì calendario

LE "FRECCE" DA GHEDDAFI UN REGALO FUORI LUOGO"


In volo da quasi 50 anni

Il Pd, almeno per il momento, si tiene lontano dalla polemica sulla visita di Berlusconi in Libia e la decisione di mandare le Frecce Tricolori a fare le acrobazie sui cieli di Tripoli. I Radicali eletti nelle liste del Pd e l’Idv hanno invece sollevato il caso: è inopportuno stringere la mano a un dittatore che celebra i suoi 40 anni di potere e festeggia il ritorno in patria del terrorista Abdel Basset al Megrahi condannato per la strage di Lockerbie. «Quanto costa agli italiani lo sdoganamento del dittatore libico?», chiedono i senatori radicali Marco Perduca e Donatella Poretti in un’interrogazione al ministro della Difesa. I due parlamentari puntano il dito anche sull’inefficacia del trattato Italia-Libia che non ha bloccato le fughe dei disperati d’Africa. «Quanto costa accondiscendere alle prepotenze dei regimi anti-democratici corteggiati da Berlusconi?». «Inviare le Frecce Tricolori a Tripoli - tuona il capogruppo dell’Idv Donadi - è un vergognoso regalo al dittatore che pochi giorni fa ha accolto come un eroe il terrorista».
Berlusconi non ci pensa proprio di annullare la vista in Libia. E il ministro della Difesa La Russa spiega che l’esibizione delle Frecce Tricolori è un impegno che il governo ha assunto dietro richiesta della Libia. Quanto ai costi «i radicali basta che consultino una carta geografica per scoprire che la Libia è molto vicina, l’esibizione a Tripoli costa come un’esibizione a Trieste». In ogni caso, saranno a carico della Libia vitto, alloggio e carburante delle Frecce Tricolori. L’Italia sosterrà solo i costi di trasferimento: circa 300 euro al giorno per ciascun militare impegnato nell’esibizione. Sarà pure un costo ridicolo, ribatte Sergio D’Elia, segretario di «nessuno tocchi Caino», «ma il costo politico è sicuramente serio: come si fa a partecipare alle celebrazioni di un colpo di Stato?». La Russa si spazientisce. Ricorda che il suo è solo un «ok tecnico» all’invio delle Frecce Tricolori, mentre la gestione politica spetta alla presidenza del Consiglio. «Ciò non toglie - spiega La Russa - che io sono molto orgoglioso del fatto che la nostra pattuglia tricolore venga applaudita dal popolo libico: per anni si è sentito dire dell’Italia cose non proprio piacevoli e oggi potrà ammirare, invece, una delle nostre eccellenze e applaudirla. Credo che dopo aver riconosciuto i difetti del colonialismo, sia giunto il momento di parlare delle eccellenze italiane e, forse, anche delle eccellenze che c’erano anche in epoca precedente».
La Russa è sorpreso che l’opposizione se la prenda con il governo italiano e non con gli inglesi. «A me l’accoglienza di quel signore non piace, ma le accuse dell’opposizione sono provinciali e demagogiche. Non ho visto gli stessi signori scaldarsi sulla mancata estradizione in Italia del terrorista Cesare Battisti». La Farnesina considera pretestuose le polemiche e assicura che da parte di Gheddafi non c’è alcun motivo per mettere in imbarazzo Berlusconi. «La visita è ben preparata. Non siamo così sprovveduti da andare a Tripoli a farci fare il trappolone», dicono i collaboratori del ministro Frattini.