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 2009  agosto 20 Giovedì calendario

DA GARIBALDI ALLO STATO ASSENTE I MESSAGGI AL GIOVANE LEGHISTA


Centinaia di e-mail: «Provo le tue paure». «Attento al razzismo»

Nel dibattito seguito agli editoriali di Ernesto Galli della Loggia sull’Unità d’Italia (l’ultimo il 14 agosto, «La Politica ha perduto il senso del Paese»), è intervenuto uno studente di simpatie leghiste con una lettera che ha suscitato clamore: sono oltre settecento i commenti inviati al Corriere e al

Corriere.it . Il giovane ha spiegato perché si «vergogna dell’Unità d’Italia» e ha espresso il proprio disagio nei confronti dello Stato.

L’Italia senza valori
Sono un insegnante dell’Umbria, vicino alla pensione e non ho mai votato Lega. Attualmente in Italia non c’è una personali­tà o un partito che possa ac­comunare gli Italiani intor­no ai valori e alle preoccupa­zioni espresse nella lettera di Matteo. Auguri Italia
Giovanni

Gli altri
La paura è l’anticamera del razzismo, Matteo. Se hai pau­ra, ti ci stai avvicinando. La stessa paura che i bianchi d’America avevano dei neri, degli ispanici, dei milioni di italiani che ora affollano quasi ogni città americana. Prova a guardare il mon­do anche con gli occhi degli altri. Chiediti cosa fanno gli europei in molti stati «poveri» ma ricchi di ri­sorse come l’Africa. Se tu fossi nato là forse avresti un’altra opinione, tra­sversale, ma altrettanto giusta, non credi? Perché non dici nulla di que­gli imprenditori italiani le cui azien­de sono affollate di africani, asiatici, musulmani sottopagati e spesso in nero? Non ti vergogni di questo?
Lele Nava

Imparare dagli Usa
Caro giovane leghista, ti chiedi se sei razzista? Sì! Te lo confermo! Io vivo da 12 anni in America, dove la convivenza con persone di razza e religione diversa è fattore quoti­diano. Qui si vive bene tutti insie­me e ci si rispetta. Lascia perdere i libri di storia e fatti un giro da que­ste parti per imparare a vivere. Quando il tuo leader fa quelle di­chiarazioni sui dialetti e sull’inno, mi sembra di tornare al fascismo ed al razzismo piu sfrenato.
Massi Nyc

La proposta
Ma una struttura del paese confe­derale (vedi Svizzera) e solidale non risponderebbe bene agli animi e alle culture degli italiani sia del nord sia del sud?
Cambiatore

Garibaldi, falso mito
Sono il sindaco che ha cambiato il nome di piazza Garibaldi a Capo d’Orlando. La rilettura del Risorgi­mento e la valutazione di fatti stori­ci inconfutabili sono indice di ma­turità e serietà, da qualsiasi parte vengano. Così come la vergogna espressa da questo valente ragazzo si riferisce alle modalità che la han­no determinata, allo stesso modo il mio rifiuto alla celebrazione di un falso eroe che nella mia Terra ha se­minato sangue ed orrore, non è una negazione del valore della Na­zione in assoluto.
Enzo Sindoni

Un ragazzo di sinistra
Sono anche io un neolaureato di 24 anni, anche io appassionato di storia, ma voto sinistra antagoni­sta. Condivido gran parte del tuo di­scorso ma ti invito a riflettere me­glio sulle cause che hanno portato al mondo in cui viviamo. Il multi­culturalismo è prodotto tipico de­gli Usa, di una classe dirigente che non vede più cittadini ma consu­matori e «risorse umane». Il fatto che tu ti consideri leghista, che il tuo partito sia alleato con Berlusco­ni e che la Lega parli tanto ma quan­do si tratta di schierarsi sul piano locale (abito nel profondo nord, ho esperienze dirette) si schiera sem­pre con i grossi imprenditori che in­centivano l’avvento di manodope­ra straniera per poter produrre a basso costo... beh, penso che tutto questo dovrebbe farti riflettere con più profondità sulla correttezza del­la tua scelta.
Simasino

Un credo leghista
Sono leghista convinto. Ho 40 an­ni, un lavoro dipendente, a scuola ho studiato dell’eroe dei due mon­di, poi crescendo mi sono fatto una mia opinione sull’Unità d’Italia. Un’abile campagna politica militare di conquista del regno dei Savoia. Credo nell’importanza di mantene­re le radici: del nord, del sud, del­­l’est e dell’ovest. Credo nel diritto di trasmettere la mia cultura. Non mi vergogno dell’Unità d’Italia non sento di appartenervi.
Elgeni

Il vero razzismo
Sono anch’io uno studente, alba­nese, da più di 10 anni in Italia. Se tutti quelli che hanno votato Lega avessero le tue stesse argomentazio­ni potrei essere anch’io un leghista. Ma nei comizi della Lega non credo si siano mai sentite le tue parole. Anzi. Esempi di dichiarazioni scon­certanti. Poi le stesse cose le sento dire dalla gente comune. Allora sì che mi convinco. Questo è razzi­smo.
Adnand

Due multiculturalità
Sono in Italia da 18 anni e concor­do con parte del tuo ragionamento. A che serve la diversità come fine a se stesso? Essendo cresciuto insie­me a due culture simultaneamente, mi sembra che molti italiani esage­rino con la multiculturalità: gli uni la rifiutano a prescindere, gli altri la accettano a prescindere. Senza mai valutare i pro e i contro dei singoli componenti delle culture.
Accordi Tempestosi

La mucca e i vampiri
Scrivo da emigrato, vivo e lavo­ro in Francia. Penso che l’Italia sia ancora in equilibrio tra una «muc­ca da mungere» e un sistema di vampiri che le succhiano il sangue. Però questa «mucca» ha ancora una potenza e una vitalità impres­sionanti e soluzioni politiche e psi­cologiche di protezione basate sul­la paura e sull’insicurezza non fan­no che indebolirla.
Lorenzo Benzi

Guardiamo avanti
Forse l’Italia farebbe meglio a pensare a come non farsi cacciare dall’Europa, piuttosto che piange­re sulla propria unità. In un mon­do sempre più globalizzato dove l’inglese invade tutto è anacronisti­co recuperare i dialetti e accentua­re le divisioni.
Lettore 720478

Niente nostalgie
Io personalmente mi riconosco più in un Pisacane che in un Ca­vour. Ma l’Unità d’Italia fu anche un enorme fattore di progresso e non è da mettere in discussione: del no­stalgismo reazionario per i vari Fran­ceschiello, Papa Re e Cecco Beppe se ne può fare volentieri a meno.
Buran

Il coetaneo di sinistra
«Ho anch’io 24 anni, sono appassionato di storia e voto sinistra antagonista: hai molte ragioni ma rifletti»