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 2009  agosto 25 Martedì calendario

Il nuovo codice dei diritti degli animali - Pronta la legge quadro che tutela gli «esseri senzienti» 49 articoli, dai canili alla protezione dei cavalli da corsa - Quando la norma verrà approva­ta chiamarli animali suonerà quasi come un insulto

Il nuovo codice dei diritti degli animali - Pronta la legge quadro che tutela gli «esseri senzienti» 49 articoli, dai canili alla protezione dei cavalli da corsa - Quando la norma verrà approva­ta chiamarli animali suonerà quasi come un insulto. Perché nel disegno di legge sulla tutela e la prevenzione del maltrattamento di ca­ni e gatti, i compagni quadrupedi del­l’uomo acquisiscono un riconosci­mento ufficiale, invocato con sempre maggiore determinazione dai bioetici­sti. Diventano, cioè, «esseri senzien­ti » a pieno titolo. Portatori di diritti, soggetti meritevoli di rispetto e benes­sere. Del nuovo status sociale godranno i cani padronali quanto i randagi. I ri­coveri per trovatelli, infatti, dovranno rispondere a requisiti minimi di quali­tà, come avviene per i posti letto negli ospedali degli uomini. Una sorta di «Lea» (livelli essenziali di assistenza) per cani. Non più tozzi di pane secco e scodella d’acqua o, ancora peggio, ci­bo avariato. Situazioni molto frequen­ti, specie al Centro Sud. di quest’an­no la scoperta di Cicerale, in Lucania. Gabbie-lager, pulizia zero, bastardini trattati peggio che se fossero rimasti in libertà a frugare tra i rifiuti. Non sa­rà possibile invece introdurre la mu­tua per i cittadini meno abbienti che per reddito non possono permettersi il mantenimento di un Fido o un Fufi. Prospettare l’ipotesi in un momento in cui la Sanità pubblica è oppressa dai debiti sarebbe stato un azzardo. Il testo è ormai pronto e verrà pre­sentato forse già nel prossimo Consi­glio dei ministri. Un vero e proprio co­dice, 49 articoli più allegati su come e quanto grandi devono essere le gab­bie nei canili, che riordina l’intera ma­teria, unificando e armonizzando, tra l’altro, tutte le ordinanze emanate a più riprese per intervenire con rapidi­tà e tamponare un’emergenza. «L’Italia entro i prossimi cinque an­ni diventerà il Paese più avanzato d’Europa nel settore», prevede il sotto­segretario Francesca Martini che du­rante le ferie ha portato avanti il lavo­ro avviato negli ultimi mesi con la col­laborazione di tutte le parti interessa­te: parlamentari di destra e sinistra, animalisti, veterinari, volontariato, enti locali. L’obiettivo, dice il sottose­gretario è «una rivoluzione culturale. Più la coscienza del rispetto crescerà, più chi maltratta, abbandona e viola le regole verrà considerato un indivi­duo di basso profilo. Si fa largo il con­cetto di censura sociale». Al «Codice per la tutela di animali da affezione e la prevenzione e con­trollo del randagismo» seguirà un provvedimento specifico per gli equi­ni incentrato sul diritto ad un’eutana­sia giusta, fondata su protocolli rigo­rosi. Si pensa anche al divieto di ma­cellazione delle carni. La prima inizia­tiva a favore dei «nobili animali» è sta­ta l’ordinanza sui palii tradizionali, concepita per prevenire gli incidenti di cui restano vittime fantini, equidi (muli compresi) e pubblico su traccia­ti di gara di manifestazioni estranee ai circuiti ufficiali. L’ordinanza emanata a luglio verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale ad inizio ottobre. La legge di riordino è costruita at­torno ad alcuni pilastri. Obbligo del microchip sui cani e di anagrafi cani­ne che permettano la completa rin­tracciabilità dell’iscritto. I randagi vanno raccolti, curati, ricoverati in strutture realizzate secondo standard di qualità e registrati sotto responsabi­lità dei sindaci. Divieto di usare esche e bocconi avvelenati. Padroni e veteri­nari dovranno denunciarne l’eventua­le ritrovamento e ai singoli comuni spetterà la bonifica delle zone infette. Tra le novità, l’introduzione dei ser­vizi minimi anche per i randagi. Fino­ra l’affidamento di cani accalappiati è stato effettuato attraverso gare d’ap­palto non specifiche. In passato, rico­noscere a una struttura di ricovero un certo numero di rette rimborsate dal­l’amministrazione pubblica è stato co­me assegnare fondi per la fornitura di tubi d’acciaio. Tutto si pensava tranne che al benessere degli ospiti. Il siste­ma ora cambia in modo radicale. I Co­muni dovranno applicare certi stan­dard di qualità nel bandire le gare. I canili dovranno poter accogliere alme­no 200 animali e garantire l’apertura al pubblico almeno 2 giorni la settima­na e per almeno 4 ore al giorno per­ché sia incentivata l’adozione. Viene confermata l’eliminazione della black list dei cani pericolosi, che secondo la Martini non ha basi scienti­fiche. Spariscono razze buone o catti­ve, si impone definitivamente il prin­cipio secondo cui tutto dipende dal proprietario e dalle sue capacità nel gestire un esemplare impegnativo an­che sul piano della forza muscolare. L’aggressività non dipende dalla raz­za ma dall’educazione ricevuta. La re­sponsabilità ricade sui padroni. Chi sceglie un esemplare potenzialmente più problematico dovrà munirsi di un patentino dopo aver frequentato corsi di formazione (il primo parte a Vero­na a inizio settembre). Restano l’obbligo di guinzaglio lun­go non più di un metro e mezzo nelle aree urbane e luoghi aperti al pubbli­co. Diventa legge la buona abitudine di raccogliere gli escrementi. Infine, la disciplina a tutela degli animali atto­ri, di qualunque specie: sui set televisi­vi e cinematografici dovrà essere assi­curata la presenza di un veterinario specializzato, ad esempio un ippiatra se il protagonista è un cavallo. Obbli­gatorio un certificato di buona salute. Il codice sarà probabilmente una delle poche leggi capaci di mettere d’accordo maggioranza e opposizio­ne. Già a marzo in un convegno orga­nizzato in Senato da Laura Bianconi (Pdl) e Silvana Amati, Pd, l’accordo bi­partisan era stato dichiarato. In Parla­mento sono in discussione alcune pro­poste di legge che verranno poi inglo­bate nel provvedimento del Governo. Si spera di concludere il lavoro entro quest’anno. Maurizio Gasparri, presi­dente dei senatori Pdl, aveva auspica­to che l’esame dei testi in Commissio­ne Sanità del Senato avvenisse in sede deliberante, in modo da accorciare i tempi.  stato un 2009 di soddisfazione per gli amici dell’uomo. Hanno potu­to soggiornare in alberghi aperti an­che a loro, elencati assieme a ristoran­ti e spiagge in una guida presentata a giugno dal sottosegretario al Turi­smo, Maria Vittoria Brambilla. Ancora la Brambilla e la Martini hanno lavora­to per modificare il regolamento di Trenitalia che escludeva il trasporto di cani, veto che avrebbe inibito la mo­bilità di 6 milioni di proprietari che avessero voluto spostarsi con convo­gli Intercity, Espressi ed Eurostar. Buono il successo delle campagne anti abbandono: secondo i dati raccol­ti dall’associazione Aidaa è stata ri­sparmiata la strada a circa seimila po­tenziali vagabondi; 51% di abbandoni in meno rispetto al passato. La minac­cia di sanzioni severe (come l’arresto fino ad un anno e un’ammenda da 100 a 10 mila euro) e l’informazione hanno funzionato.