Mariolina Iossa, Corriere della Sera 23/8/2009, 23 agosto 2009
Il premio più alto di sempre con una schedina da 2 euro Record italiano a Bagnone, vicino a Massa Carrara ROMA – Con una schedina di soli due euro ha vinto 147,8 milioni, quasi un milione in più rispetto al jackpot stimato da Sisal che era di 146,9 milioni
Il premio più alto di sempre con una schedina da 2 euro Record italiano a Bagnone, vicino a Massa Carrara ROMA – Con una schedina di soli due euro ha vinto 147,8 milioni, quasi un milione in più rispetto al jackpot stimato da Sisal che era di 146,9 milioni. Il fortunatissimo vincitore di Bagnone, in provincia di Massa Carrara, verrà ricordato a lungo non solo perché la sua vincita è quella più alta mai centrata in Italia e la seconda in Europa, ma proprio perché gli sono bastati soltanto due euro per accaparrarsela. Per ora naturalmente non si sa chi ha vinto anche se i gestori del Biffi Bar in piazza Roma numero 2, a Bagnone, dove si è festeggiato fino a tardi, e dove si spera in un regalo dal vincitore, sono convinti che si tratti di uno di loro. «Qui c’è poca gente di passaggio». Qualcuno arriva ad ipotizzare chi sia il concittadino così sfacciatamente baciato dalla dea bendata, visto che il paesino toscano conta appena duemila abitanti. Questa la combinazione vincente: 10, 11, 27, 45, 79, 88. Jolly: 42. La sestina vincente era attesa da quasi sette mesi, per la precisione sette mesi meno una settimana. L’ultima vincita di prima categoria risale infatti allo scorso 31 gennaio quando furono vinti quasi 40 milioni suddivisi tra cinque giocatori. I 147,8 milioni di euro vinti a Bagnone sono una cifra record anche rispetto all’altro record del Superenalotto, quei 100,7 milioni vinti a Catania il 23 ottobre dello scorso anno. Dopo un’attesa così lunga, e ben 87 estrazioni andate a vuoto, non si riparte da pochi spiccioli. Il prossimo montepremi partirà da 38 milioni di euro, questo perché con il nuovo regolamento del giugno 2008 il 50 per cento del montepremi del «cinque + uno» va ad accrescere il jackpot del «6» in palio, mentre il restante 50 per cento va a formare il nuovo montepremi, che dunque riparte ricco. Complessivamente, nell’anno in corso i due «sei» hanno distribuito 187,8 milioni di euro. La vincita di ieri è la più alta di sempre, un primato raggiunto concorso dopo concorso e che ha stracciato tutti i record: oltre ai cento milioni di Catania anche i 71,7 milioni di Milano del maggio 2005 e i 71,4 milioni centrati in provincia di Forlì nel maggio, mese fortunato, del 2007. Con il Superenalotto finora sono stati più fortunati i piccoli comuni che le grandi città. Degli 89 «sei» vinti finora in 12 anni di storia del Superenalotto, durante i quali sono stati distribuiti premi per oltre 2 miliardi di euro, ben 50 (ovvero il 56 per cento) sono andati ai piccoli centri, mentre 39 (il 44 per cento) ai capoluoghi di provincia. Al primo posto tra le città più fortunate troviamo Roma con 11 «sei», segue Napoli con dieci vincite di prima categoria. Terza la provincia di Bologna con 5 sestine azzeccate, mentre al quarto posto ci sono Bari e Milano, con quattro vittorie per ciascuna. Non ci sono stati «5+1», ieri. Ai 78 «cinque» sono andati 28.598,19 euro. Ai 7.709 «quattro», 289,35 euro. Sette mesi La sestina vincente era attesa da quasi sette mesi: l’ultima vittoria lo scorso gennaio Provincia premiata Degli 89 «sei» vinti in 12 anni la maggior parte sono andati ai piccoli centri BAGNONE (Massa Carrara) – Sotto l’arco che porta in piazza Roma, il centro del paese, la torcida della fortuna impazza, si muove al ritmo di una samba improvvisata. Viva Bagnone, bello ma povero, il paese che incassa le provvidenze per le aree depresse, il comune dei vecchi, con la natalità sotto zero che una decina di anni fa propose un bonus per chi faceva figli. E da ieri il borgo dei superfortunati. Anzi, del superfortunato che adesso i compaesani, senza mai nominarlo con nome e cognome, non si sa se per scaramanzia o per rispetto, pensano di aver già «smascherato » . « un quarantenne, vive in paese – dice Giuliano Di Bernardo, un muratore ”. Ha comprato ieri la schedina al Bar dell’Annamaria, due euro l’ha pagata. E poi se ne è andato. E ora...». Lui, il «nominato », Ugo Verni, 40 anni, single, operaio in una cooperativa agricolo- forestale, smentisce con un sorriso sulle labbra che fa pensare. «Siete fuori strada – risponde – ma vi pare che se fossi io il vincitore starei qui in piazza a festeggiare e a farmi intervistare? No, cercate altrove. Purtroppo io ho giocato e nulla ho vinto». E così, tra una danza e un urlo, un brindisi e uno sberleffo, la caccia al supermilionario è iniziata. «Forse è già in cammino verso il forziere», sorride Mara. «O forse è proprio Ugo, che ci fa fessi tutti e sta qui a fare il finto tonto», dicono i clienti della locanda Da Lina, che dopo cena hanno brindato e benedetto il cielo per questa manna ben augurante, sperando che il fortunato si ricordi del paese dove è nato o dove ha acquistato la schedina. Le voci si rincorrono per tutta la notte. La più lunga di Bagnone, duemila anime d’inverno, seimila d’estate quando dal Nord tornano gli emigrati, paesino della Lunigiana di una bellezza incantata con i suoi castelli e i paesaggi magici, a cavallo tra Toscana, Liguria ed Emilia. La schedina da due euro è stata giocata al Bar Biffi, sotto l’arco medievale che porta in paese (oggi ribattezzato arco di trionfo). «Guardavamo la partita Siena- Milan quando ci hanno avvertiti del miracolo – racconta Annamaria Ciampini, la titolare ”. Tanta gente passa d’estate qui in paese. Ma io ho un presentimento. Questi soldi sono di un concittadino». Il sindaco di Bagnone, l’architetto Gianfranco Lazzeroni, presentimenti non ne ha. Ma speranze molte. «Speriamo sia uno di noi – dice – e che con questi soldi diventi un imprenditore e investa sul paese. Straordinario, con un ambiente ancora incontaminato, ma purtroppo povero, come tutta la Lunigiana. Io sono certo che, se si investisse sul turismo, l’economia di Bagnone volerebbe e sarebbe da traino a tutta la Lunigiana». Anche il viceparroco, don Marco Giuntini, prega perché questa manna del cielo resti qui. «Mi auguro che chi li ha guadagnati spenda un po’ di quei soldi per donare al paese un centro giovanile. Un sogno? Una bella processione per il patrono, San Nicola, con tanti bambini e ragazzi. La speranza del futuro». Marco Gasperetti dalla Stampa dello stesso giorno Dieci, undici, ventisette...». Quando la tv, pochi minuti dopo le 20, annuncia i numeri della felicità, nel bar Biffi di Bagnone, duemila abitanti, si sente un grido disumano. Ugo Verni, 47 anni, single, muratore e falegname, dipendente di un’azienda che si occupa della pulizia dei boschi nella zona, si mette a urlare impazzito di gioia, salta dalla sedia, alza le braccia e poi, nello stupore generale, corre fuori dal bar. In quel momento, nel bar c’è la solita compagnia di giro, in attesa di Siena-Milan. Nessuno sa ancora che è stato fatto il «6», né tantomeno che la schedina vincente è stata giocata proprio lì. E tutti si guardano increduli. Verni è un tipo strano e dunque perché quella reazione? Starà scherzando, ha perso la testa o sta accadendo qualcosa di diverso, di imponderabile, di magico? Un quarto d’ora dopo, altro annuncio in diretta tv: «Il 6 da 147,8 milioni è uscito». E proprio Bagnone. E proprio nel bar Biffi, che è l’unica ricevitoria del paese. Il proprietario del bar, Vanni Simonetti, annuncia: «La schedina vincente è stata giocata qui». Controlla il codice: 430. Lui stesso, il proprietario, aveva giocato la schedina con il codice 431 la sera di venerdì, praticamente assieme al vincitore. E ricorda anche quel volto, ma non dice altro. Anzi, aggiunge mistero: «Ieri sera (venerdì, ndr) alle 18,20 si sono presentati tre compaesani e hanno giocato insieme, ciascuno una schedina da due euro. Il vincitore è uno di quei tre». Centinaia di persone si riversano nel bar. Tra queste, anche Verni. Che prima annuisce: «Ho vinto». Poi fa retromarcia: «Sono preoccupato per le foto, temo di perdere il lavoro.. Vi state sbagliando, non sono io, non sarei qui a festeggiare». Scherza: «Ho comprato un letto nuovo stasera», come dire: non sarò più single. Intanto nel bar impazza la festa. Si stappano bottiglie, partono i brindisi. Tutti indicano Verni come vincitore. Lui in alcuni momenti conferma, poi nega. Alle 21,20 il proprietario del bar riceve una telefonata: «Buonasera, sono il vincitore e vi volevo ringraziare. Prometto di regalarle 6,9 milioni di euro. Ci vediamo domani mattina». Da chi è arrivata questa telefonata? Non è chiaro. Il proprietario dice di conoscere bene il vincitore, ma non vuole rivelarne l’identità per motivi di privacy. Tratteggia solo l’identikit: « un uomo del paese, single, età tra i 47 e 49 anni, e con una parte dei soldi farà beneficienza, anche per il paese». L’identikit corrisponde al profilo di Verni, che nel frattempo gironzola nel bar e ogni tanto esce con il cellulare attaccato all’orecchio: «Sto telefonando a parenti e nipoti», confida. Poi ordina a ripetizione vino e superalcolici fino a ubriacarsi, fuma sigarette mentre viene sommerso di baci e pacche sulle spalle. Racconta che vive in una piccola casa, gli hanno perfino tagliato elettricità e gas e gli amici scherzano: «Ora sono problemi che non ti riguardano più». Arriva il sindaco Gianfranco Lazzeroni, gli stringe la mano: «Sarei molto contento se questi soldi fossero suoi». Poi azzarda: «Se mi dà una mano rivolto il paese come un calzino». E tra spumante e urla di gioia, auto in corteo, donne che si sentono male, comincia una notte di festa. Mentre Ugo continua a bere fino a ubriacarsi. (Maddalena Baldini)