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 2009  agosto 19 Mercoledì calendario

GLI IMMIGRATI UNA RISORSA PER GLI ITALIANI"


Gli immigrati, non solo non hanno tolto lavoro agli italiani ma - anzi - sono (e sono stati) una opportunità per i nostri connazionali più istruiti e per le donne. E’ la Banca d’Italia a dirlo in un Rapporto sulle economie regionali, e la cosa ha fatto subito scatenare il parapiglia politico, considerando che siamo appena usciti da una controversa sanatoria limitata a colf e badanti. E tuttavia uno studio è uno studio, e se viene dalla banca centrale non può essere sottaciuto.
Che cosa dicono, nel dettaglio, gli economisti di Via Nazionale? Intanto, per l’appunto, che l’afflusso di lavoratori stranieri impiegati con mansioni tecniche e operaie ha accresciuto le opportunità «per gli italiani più istruiti» impiegati in «funzioni gestionali e amministrative» mentre le donne avrebbero beneficiato della presenza straniera, nel settore dei servizi sociali e di cura, attenuando «i vincoli legati alla presenza di figli e l’assistenza dei familiari più anziani e permettendo di aumentare l’offerta di lavoro» femminile.
Non solo. L’arrivo di operai stranieri ha fatto sì che non ci fosse più bisogno di un travaso di personale generico dal Sud al Nord del paese, con il risultato che quei cittadini italiani del Sud che in questi dieci anni si sono trasferiti al Nord, sono stati, per lo più, quadri o dirigenti, spesso laureati. Mentre gli stranieri nelle regioni centro settentrionali hanno incontrato una domanda di lavoro prevalentemente nel settore industriale «che in passato era soddisfatta dall’immigrazione interna dal Mezzogiorno».
Secondo il Rapporto, inoltre, gli stranieri hanno sì un tasso di occupazione superiore a quello degli italiani ma scontano un più basso livello di scolarità. Questo, insieme a una mhttp://89.97.235.212:8188/frammenti/modifica_frammento.php?scheda=183690&pagina=1aggiore concentrazione in mansioni a minore contenuto professionale (il 79,3% degli stranieri occupati regolari al Centro Nord infatti fa l’operaio contro il 35,1% degli italiani), comporta che i redditi da lavoro dipendente stranieri siano inferiori di circa l’11% a quello degli italiani.
Sintesi: gli immigrati sono una risorsa economica, fiscale e previdenziale, si sono messi a fare lavori che hanno consentito agli italiani (e alle italiane) di dedicarsi ad altro, lavorano di più e prendono pure di meno. Troppi vantaggi perché la tesi di Banca d’Italia non urtasse la suscettibilità del governo, che già era entrato in rotta di collisione con l’Onu proprio su questi temi. Da qui l’esigenza di sminuire il Rapporto di Via Nazionale: «Sono studi a bassa attendibilità», ha liquidato il presidente dei senatori del pdl, Maurizio Gasparri. «Nelle regolarizzazioni - ha detto - la proposta è stata fatta per colf e badanti. Il resto non è stato neanche discusso». E, semmai l’intendimento non fosse chiaro, ci ha pensato il capogruppo leghista alla Camera, Roberto Cota, a ribadirlo: «A chi distorce i dati di Bankitalia e crede di rilanciare qualsiasi ipotesi di sanatoria per gli immigrati clandestini rispondo che la posizione della Lega è chiara: un fermo no».