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 2009  agosto 21 Venerdì calendario

Angela Merkel è la donna più potente del mondo… 1E chi l’ha detto? La rivista americana Forbes, che ogni anno prepara questa classifica delle cento donne più potenti della Terra

Angela Merkel è la donna più potente del mondo… 1E chi l’ha detto? La rivista americana Forbes, che ogni anno prepara questa classifica delle cento donne più potenti della Terra. La Me­rkel arriva prima da quattro anni e ho l’impressione che ar­riverà prima ancora per parec­chio tempo: le due giornaliste che curano l’inchiesta, Mary Ellen Egan e Chana R. Schoen­berger, hanno spiegato che la Cancelliera vincerà sicuramen­te le elezioni del 27 settembre (questo pronostico – ricorderà – l’avevamo fatto perfino noi) e che ha tirato fuori la Germa­nia dai guai finanziari molto prima del previsto. Questo se­condo punto, purtroppo, è tut­to da dimostrare. Ma non c’è dubbio che la signora Angela guida una delle nazioni più po­tenti della Terra, che il siste­ma finanziario tedesco, dopo i guai provocati dalle civetterie delle banche regionali con la finanza proibita americana, è nelle sue mani e che è forte la sua influenza in Europa. Non so se è veramente «la più po­tente del mondo», ma una del­le piùpotenti,ancheinuna classifica open che mescolasse uomini e donne, di sicuro sì. E 2le italiane? Tra le prime cento c’è solo Ma­rina Berlusconi, un pochino più potente dell’anno scorso dato che è salita dal tren­taquattresimo al trentatreesi­mo posto. Nel 2008 c’era an­che Giuliana Benetton, la so­rella Benetton che ha effettiva­mente inventato il celebre Golf che ha fatto la fortuna del­la famiglia. Ma quest’anno è scomparsa. Come mai è scom­parsa? Non si sa. 3Un’altra italiana che dovrebbe esserci è Sonia Gandhi. Ma è italiana? Quando un gior­nalista italiano la incontra è obbligato a parlarle in inglese se non vuole essere fulminato dal suo sguardo. No, non si può considerare italiana. Co­munque c’è. L’anno scorso era ventunesima, quest’anno è tre­dicesima. Giusto, ha trionfato alle elezioni. 4Come fanno a stabilire chi è più potente di un’altra? Mi pare un metodo abbastan­za così, un po’ troppo giornali­stico. Nel caso delle imprendi­trici o delle manager, guarda­no il fatturato. Al secondo po­sto c’è Sheila Bar, presidente della Federal Deposit Insuran­ce Corporation. Al terzo posto Indra K. Nooyi, americana di origine indiana, amministrato­re delegato della Pepsi Cola. Avrà già notato che nei primi tre posti, due appartengono al mondo della finanza e una so­la a quello della politica. Se guarda ai primi dieci posti, il merito finanziario si prende nove posizioni su dieci. Guar­dando i cento nomi, la preva­lenza del denaro è ulterior­mente confermata: 27 donne stanno in classifica perché ai vertici di altrettante multina­zionali, appena dieci perché primi ministri o presidenti del­la Repubblica (come la cilena Bachelet e l’argentina Christi­na Fernandez). Egan-Schoen­berger hanno scelto le politi­che e le altre estranee al mon­do della finanza basandosi molto sulle citazioni dei gior­nali. In questo modo sta tra le prime cento anche l’islandese Johanna Sigurdardottir, nuo­vo premier di quel Paese a cui i giornali di tutto il mondo han­no dedicato realmente molti articoli. Ma – va detto - per due ragioni che hanno poco a che vedere con il potere: curio­sità per un primo ministro che si metteva al timone di un Pae­se in totale bancarotta. E curio­sità ancora maggiore per un presidente del Consiglio di­chiaratamente omosessuale. Johanna è davvero più poten­te di Emma Marcegaglia? 5La Marcegaglia non c’è tra le prime cento? No. Eppure la nostra Confindu­stria, guidata per la prima vol­ta nella storia da una donna, non è un sindacato che conti poco, in Italia e nel mondo. Ma non è difficile consolarsi: l’anno scorso stavano tra le pri­me cento quattro cinesi e que­st’anno non ce n’è neanche una. Idem per le russe: ce n’erano due e sono sparite. Vanno forte invece Michelle Obama, che ha soppiantato Laura Bush (sparita), Rania di Giordania, che ha guadagnato venti posizioni, la moglie di Bill Gates, Melinda. Hillary Clinton occupa un deludente trentaseiesimo posto, forse perché il marito le fa ancora troppa ombra. Ma Condolee­za Rice, che l’anno scorso era settima, è sparita. In genere, oltre alla prevalenza delle regi­ne di denari, affollano la classi­fica le americane, salite da 55 a 63, e questo nonostante gli Sta­ti Uniti siano profondamente in crisi e dunque il suo perso­nale di potenti debba per for­za trovarsi in una qualche diffi­coltà. Forbes è però un giorna­le americano, e forse non avrebbe potuto essere altri­menti.