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 2009  agosto 20 Giovedì calendario

KARZAI E’ SOLO UN CORROTTO VINCO E CAMBIO IL MIO PAESE"


Sono certo che gli Stati Uniti non sostengono nessun candidato. E questo è positivo

Mister Abdullah, prevede che ci sarà subito un vincitore al primo turno o si andrà al ballottaggio?
«C´è la possibilità che si vada al secondo turno, ma non ho dubbi che, Dio volendo, vincerò al primo turno».
Ritiene che la correttezza del voto possa essere viziata dal fatto che il candidato presidente Karzai abbia utilizzato il suo potere di presidente in carica per fare campagna elettorale?
«Nessun altro candidato ha tanti cartelloni elettorali sparsi in giro per il paese, né tanto spazio sulla stampa. Ma non penso che questo influenzerà l´opinione pubblica, da anni scontenta a causa della distanza tra il governo e la gente, del deterioramento della sicurezza, dell´inefficienza e della corruzione dell´amministrazione pubblica, della crescente disoccupazione».
Quali saranno le sue priorità nel caso in cui lei venisse eletto presidente dell´Afghanistan?
«Prima di tutto bisogna concentrarsi sulla sicurezza, sull´efficienza dell´amministrazione pubblica e su un impegno reale contro la corruzione pubblica. Poi c´è bisogno di una riforma istituzionale, per passare dal presente sistema presidenziale ipercentralista a un sistema parlamentare di premierato decentrato e partecipativo, che preveda l´elezione popolare di governatori e sindaci, che ora invece sono di nomina governativa».
Qual è stato il principale errore commesso da Karzai in questi anni a suo parere?
«Quello di dissipare il consenso politico che si era creato attorno a lui. Karzai ha fallito come leader a causa dei troppi ministri, governatori e pubblici ufficiali corrotti da lui nominati».
Alle scorse elezioni presidenziali gli Stati Uniti si erano apertamente schierati a sostegno di Hamid Karzai. Pensa che questa volta ci siano stati meno interferenze?
«Sono certo che questa volta gli Stati Uniti non sostengano nessun candidato, e questo è uno sviluppo positivo».
Come giudica le grandi offensive militari della Nato in corso nel paese, in particolare nella provincia meridionale di Helmand? Pensa che servirà a migliorare le condizioni di sicurezza?
«Il successo di queste operazioni dipende da quello che succederà ai civili. Se i civili verranno reinsediati nei loro villaggi che sono stati costretti ad abbandonare, allora questo consoliderà la pace».
Quel è il suo giudizio sulla lotta al narcotraffico condotta dal governo afgano e dalla comunità internazionale?
«Non ha funzionato. Ci sono stati dei successi relativi in alcune zone, ma nel complesso non ha funzionato. Bisogna concentrarci veramente sui contadini, fornendo loro colture alternative, e colpire i narcotrafficanti e coloro che con questi traffici si arricchiscono. Non è più un segreto che tra questi ci sono anche persone collegato con alti, altissimi esponenti governativi».
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