Maurizio Porro, Corriere della sera 18/8/2009, 18 agosto 2009
LA GRAMMATICA DI TOTO’ (E PEPPINO)
Chi l’avrebbe detto, quel 7 settembre 1956, quando il film fu stroncato con summo gaudio da tutti i «vice», che Totò, Peppino e la... malafemmina sarebbe diventato cult? Regista fedelissimo al principe de Curtis, Camillo Mastrocinque, ex architetto con la passione per la lirica, diresse per sua maestà Totò cinque film no stop; questo, ispirato alla nota canzone scritta da Totò per rimuovere l’amore infelice per la bellezza in bicicletta Silvana Pampanini, incassò 682 milioni e fu tra i quattro del ”56, primo in cui sul titolo sedevano insieme Totò e Peppino, strana coppia garanzia di risate.
Storia quasi da sceneggiata: due zii, i fratelli Capone, con la mamma del giovane, affrontano un viaggio a Milano per convincere una ragazza del varietà a lasciar perdere il «disonorato », ma innamorato, nipotino. Da qui equivoci a raffica, ma finale col cuore in mano: amor omnia vincit, tutti al paesello. Nel corso del tempo il film è diventato amatissimo e citatissimo per la scena proverbiale della dettatura della lettera: punto due punti, abbondiamo. l’Italia anni ”50, dove Nord e Sud sono separati in casa, e Totò e Peppino arrivano coi colbacchi temendo la nebbia del Nord e incontrano un vigile in Piazza del Duomo. la sintonia tra i comici che è eccezionale anche se Peppino, nella Avventurosa storia del cinema italiano di Fofi e della Faldini che la Cineteca di Bologna sta ristampando, racconta quanto fosse divertente e faticoso lavorare con Totò che arrivava sul set dopo le 14 perché aveva orari notturni, da teatrante, e fa presente che lui invece era in prosa. Il film prova quanto le fondamenta del cinema comico siano nella rivista: lo prova la presenza di Dorian Gray ex soubrette di Tognazzi, da anni misteriosamente scomparsa ma ricercata da Gianni Amelio e altri fans d.o.c.: è lei che, truccata fellinianamente, ruba il cuore al triestino Teddy Reno che la sera nel musical L’adorabile Giulio cantava «Simpatica » a Delia Scala, ma pensando a m.me Vania Traxler.