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 2009  agosto 18 Martedì calendario

ESPLODE CENTRALE IDROELETTRICA LA SIBERIA RISCHIA UN VAJONT (+

classifica)-

Almeno undici morti, decine di dispersi. Timori per la diga

MOSCA – la più grande centrale idroelettrica della Russia, la quarta al mondo. Una colossale barriera di ce­mento armato lunga un chilo­metro sul fiume Yenisej che attraversa tutta la Siberia per gettarsi nell’Artico. L’esplo­sione che ieri mattina ha di­strutto una delle sale di pom­paggio uccidendo almeno un­dici operai (ma 65 sono anco­ra dispersi) ha fatto scattare l’allarme in tutta la Russia, an­che se per l’intera giornata la televisione ha continuato a parlare dell’incidente senza menzionare l’esplosione. Le reti controllate dal Cremlino hanno detto che la sala delle turbine era stata invasa dal­l’acqua, ma senza spiegare perché. Un altro capitolo nel­la storia dei tanti disastri mi­steriosi che hanno colpito la Russia nei decenni.

Lo Yenisej è il più grande dei sistemi fluviali siberiani e il suo corso è stato imbriglia­to in epoca sovietica da diver­si grandi sbarramenti. Se la diga Sayano-Shushenskaya avesse ceduto, le conseguen­ze sarebbero state devastanti, con centinaia di migliaia di persone coinvolte. Una enor­me quantità di acqua sarebbe piombata a valle, arrivando sulle città e sulle altre dighe.

Ma per fortuna sembra che la parete di cemento armato non sia stata danneggiata dal­l’incidente. Il bacino a monte dello sbarramento, che in questo periodo di fine disge­lo è completamente pieno d’acqua, non si è mosso.

Gli operai stavano lavoran­do nella sala per compiere al­cune operazioni di manuten­zione, secondo il racconto dei responsabili della RusHydro, la società che produce 25 Gi­gawat di energia idroelettri­ca. Un trasformatore di cor­rente è esploso all’improvvi­so, uccidendo sul colpo nu­merosi operai e provocando anche l’inondazione della sa­la che contiene le turbine. Le pareti esterne della sala sono state squarciate dalla potente esplosione e l’acqua è entrata nel giro di pochi secondi. Im­mediatamente la centrale è stata fermata mentre squadre di soccorso si sono messe al­l’opera per cercare di salvare gli uomini che erano rimasti imprigionati nella sala. Ieri se­ra, come abbiamo detto, c’era­no ancora 65 dispersi oltre agli 11 morti accertati e ai 14 feriti.

L’opera di alta ingegneria, realizzata nel 1978, ha dun­que retto. Così il ministro per le Situazioni di emergenza ha escluso la necessità di evacua­re le città che si trovano lun­go lo Yenisej, soprattutto i 160 mila abitanti di Abakan, la capitale della regione di Khakassia, nella quale è avve­nuto l’incidente.

Dalla sala turbine è invece fuoriuscita una grande quan­tità di olio che si è riversata a valle, allargandosi fino a co­prire oltre 25 chilometri qua­drati di fiume. un disastro ecologico che preoccupa mol­to in una zona già altamente inquinata per la presenza di alcune delle più grandi indu­strie siderurgiche del Paese e di colossali fabbriche di allu­minio. Sarà assai difficile far affluire lungo il fiume gli stru­menti necessari a contrastare l’inquinamento.

Notevoli anche gli effetti economici dell’incidente per­ché, secondo i tecnici, ci vor­ranno mesi, ma più probabil­mente anni (quattro), per ri­portare la centrale elettrica al­la piena funzionalità, anche se Vladimir Putin ha dato or­dine di ripristinare al più pre­sto la centrale. Le azioni della RusHydro sono scese del 15 per cento ieri (e sono state poi sospese alla borsa di Mo­sca), mentre altre conseguen­ze si faranno sentire anche sui conti della RusAl dell’oli­garca Oleg Deripaska che pro­duce alluminio proprio con l’energia fornita dalla centra­le di Sayano-Shushenskaya.


La classifica

Dal Brasile al Canada
La diga e la centrale idroelettrica di Sayano-Shushenskaya, con i suoi 6.400 Megawatt di capacità produttiva, è al quarto posto nella classifica degli impianti attualmente operativi.
La precedono quello di Itaipu (tra Brasile e Paraguay), con 12.600 MW, quella di Guri in Venezuela (10.000) e quella statunitense di Grand Coulee (Stato di Washington), 6.494 Il gigante del futuro Nel 2011 il primo posto passerà di diritto alla diga cinese delle Tre Gole, con una capacità prevista di 22.500 MW.
Dietro all’impianto dove è avvenuto l’incidente ieri resteranno quelli di Krasnoyarsk (Russia, 6.000 MW), Churchill Falls (Canada, 5.428), La Grande 2 (Canada, 5.328), Bratsk (Russia, 4.500), Moxoto (Brasile, 4.328), Ust-Ilim (Russia, 4.320).
I dati, del 2007, sono stati elaborati dalla International Hydropower Association