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 2009  agosto 19 Mercoledì calendario

AI SOLDATI USA TRAINING PER REGGERE LO STRESS

Un soldato su cinque soffre di depressione o medita il suicidio al ritorno dall’Iraq e dall’Afghanistan. Per la prima volta nella storia l’esercito americano ha preso coscienza del problema decidendo di ad-destrare i soldati ad affrontare le difficoltà emotive e psicologiche della guerra. Si tratta di una cambiamento radicale nella cultura militare americana, dove i problemi psicologici sono tuttora considerati sintomo di debolezza.
Ufficialmente il nuovo programma di addestramento ha lo scopo di «migliorare la performance dei soldati durante il combattimento»; il corollario è che in questo modo sarà possibile prevenire i problemi psichici associati allo stress post-traumatico. I corsi saranno obbligatori per tutti i soldati, le riserve e i membri della Guardia nazionale, e facoltativi per i loro familiari e per i civili impiegati nell’esercito.
L’esercito conta di investire 117 milioni di dollari e offrire un ciclo di corsi ispirato a un programma messo a punto dal professor Martin Seligman del Positive Psychology Center dell’Università di Pennsylvania. Lo schema era stato progettato per aiutare i teenager a superare le difficoltà della crescita ma le regole messe a punto dal professor Seligman possono essere adattate a qualsiasi situazione potenzialmente traumatica. Le tecniche sono intese a evidenziare e superare atteggiamenti e giudizi prevenuti che possono sfociare in episodi di rabbia e frustrazione.
Il programma pilota avrà inizio in ottobre in due basi militari, e progressivamente in tutti i campi di addestramento esistenti. L’esercito conta di formare 1.500 sergenti entro l’estate prossima.
La reazione delle truppe non è stata uniformemente positiva. Alcuni hanno liquidato l’idea come uno sciocco sentimentalismo. Molti soldati hanno espresso il loro scetticismo e sono parsi restii a partecipare ai corsi, dove devono "recitare" in ruoli assegnati dagli psicologi e ricevere i commenti degli astanti sul loro comportamento. Parlare delle proprie emozioni non è quello che le reclute si aspettano di fare durante un campo di addestramento, ma l’esercito Usa - almeno alcuni suoi ambienti - è determinato a cambiare la mentalità militare. «Di fronte all’aumento di suicidi e di stress post-traumatico- ha detto il colonnello Darryl Williams al New York Times l’esercito Usa ha finora avuto un atteggiamento reattivo. ora di assumerne uno attivo, è ora di cambiare».