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 2009  agosto 18 Martedì calendario

ADESSO IL MADE IN FRANCE FA SCINTILLE IN CINA

Vendere fuochi d’artificio ai cinesi? Sembra una barzel-letta, ma è pura realtà. Il leader francese ( ed europeo) del settore, l’impresa Etienne Lacroix Tous Artifices, che produce il marchio Lacroix Ruggieri, ha appena aperto una società (controllata al 100%) a Shanghai, con tanto di fabbricazione locale. Obiettivo: rifornire il mercato cinese dei suoi fuochi d’artificio, altamente estetici e di super qualità.
«Il mercato europeo, ormai, non si sviluppa più. Mentre la Cina, da molto tempo fornitrice di materiale pirotecnico, è anche diventata il mercato più grosso del mondo: dobbiamo esserci, non abbiamo alternative – sottolinea Jean-Michel Dambielle, direttore generale dell’azienda francese,localizzata nell’Alta Garonna, nel Sud-Est del Paese ”.Il salto è avvenuto tre anni fa. Fino ad allora i grandi spettacoli pirotecnici erano proibiti nelle metropoli della costa, come Pechino e Shanghai, per ragioni di sicurezza. Poi, invece, sono stati autorizzati. Vi si fa ricorso in tante occasioni, dai matrimoni ai funerali, passando per le inaugurazioni dei grattacieli».
I tecnici del marchio Lacroix Ruggieri sono degli specialisti da sempre. La prima società (che ha comprato la seconda nel 1997) fu creata dalla famiglia omonima nel 1848: i loro discendenti, i Barès, sono ancora oggi i proprietari di Etienne Lacroix Tous Artifices. Quanto alla Ruggieri, era nata nel 1739, fondata da una famiglia di Firenze, emigrata in Francia,che curava i fuochi d’artificio dell’esigente corte di Luigi XV. Oggi il marchio Lacroix Ruggieri si dedica a spettacoli di alto livello. «Sono composti di vari prodotti: alcuni li fabbrichiamo direttamente noi, altri li compriamo in paesi come l’Italia,attraverso un’azienda partner, la Panzera di Carignano ”continua Dambielle ”. E poi, ovviamente, utilizziamo per i prodotti meno sofisticati i composti cinesi: l’80% del materiale pirotecnico fabbricato a livello mondiale proviene da quel paese ».
L’azienda francese continuerà a ricorrere a questo mix anche con il suo nuovo impianto di Shanghai, dove ogni spettacolo sarà allestito ricorrendo in parte a prodotti locali e in parte francesi ed europei. Domanda scontata: avete paura delle copie? «Non tanto. I nostri sono spettacoli particolari, ogni volta diversi e adatti al sito dove si svolgono. Non solo: dobbiamo seguire una sceneggiatura specifica dovuta al contesto. Sappiamo benissimo che in Cina come altrove qualcuno può filmare lo spettacolo e forse riprodurlo tale e quale. O almeno provarci. Ma il nostro spettacolo successivo sarà diverso da quello». Insomma, la Etienne Lacroix Tous Artifices confida sulla propria creatività e le sue tecnologie. quello che ha fatto anche diversificando le attività nel settore della difesa e in quello spaziale, utilizzando comunque le proprie tecniche pirotecniche. L’anno scorso l’azienda, che impiega nella regione di Tolosa 350 persone, ha realizzato un fatturato di 54,1 milioni di euro, in crescita del 32% rispetto al 2007. Con la nuova avventura in Cina e anche una joint venture appena creata negli Emirati Arabi Uniti con un partner locale, l’impresa spera di compensare gli effetti della crisi in Europa. E di continuare sulla buona strada.