Marco Belpoliti, La stampa 17/8/2009, 17 agosto 2009
IN BARBA ALLA SFINGE
Agosto. Sono su un sentiero di montagna. Salgo verso un rifugio. Dietro di me procede una lunga, silenziosa e ritmata fila di camminatori. Impugnano tutti i bastoncini. Avanzano oscillando in avanti, quasi dovessero aggredire la montagna, non solo con le gambe, ma anche con braccia e mani. Sono l’unico privo dell’attrezzo.
Anziani e bambini, uomini e donne, si reggono su quattro gambe: due davanti, nere e sottili; due dietro, più robuste, infilate nei calzoni. Finita la giornata, tornato a valle, getto un occhio nei negozi sportivi: i bastoncini costano 10 euro il singolo, 9,50 la coppia, ma quasi nessuno ne usa uno solo. Lo impone la tecnica del Nordic Walking. L’hanno inventata i finlandesi nel 1930 per l’allenamento estivo dei fondisti dello sci, ma aveva dei difetti: i bastoncini dello sci erano troppo lunghi e la punta non adatta. Nel 1996 due studenti di quel paese hanno compilato una tesi di laurea su questo tipo di camminata, correggendo l’attrezzo e mettendo a punto il movimento, così da poter ottenere risultati redditizi sul piano dello sforzo muscolare. Il nome con cui è conosciuto viene coniato l’anno seguente: l’industria degli attrezzi sportivi ha fatto propria l’idea, e dal 2004 si sono diffusi in tutta Europa, poi anche in Giappone e in America.
Oggi non c’è più alcun escursionista che non ricorra ai bastoncini. Esiste persino una bibbia del Nordic Walking, scritta da un italiano, Pino Dellasega: oltre 300 pagine edite da Valentina Trentini. I bastoncini non servono solo per aiutarsi nello sforzo della salita, o discesa, ma secondo gli esperti funzionano per diminuire i disturbi della schiena e delle articolazioni, per proteggere le ginocchia in corpi sovrappeso: una protesi metallica. Scendendo verso il piano, ho pensato al quesito posto dalla Sfinge a Edipo: chi è l’animale che da piccolo cammina con quattro gambe, da adulto con due e da vecchio con tre? Un indovinello che dopo il Nordic Walking andrebbe riformulato: alla fine si torna alle quattro gambe, in barba alla Sfinge. Probabilmente oggi nella vita umana si avanza retrocedendo. La nuova umanità cammina, almeno in montagna, a quattro gambe, come i primati, issata su due bastoncini nordici.