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 2009  agosto 18 Martedì calendario

ALIENI, DISCI VOLANTI E LUCI SOSPETTE LONDRA SVELA I SUOI SEGRETI SUGLI UFO



LONDRA – Rossi, blu, gial­li. E ovali, triangolari, panciuti, sottili, acuminati. Nei cieli ingle­si il traffico di Ufo, negli anni Ot­tanta e Novanta, era da esodo estivo. Allucinazioni? O gli alie­ni giocavano a nascondino? Il ministero della Difesa britanni­co ha una sezione che si occupa di dischi volanti o cose del gene­re. E conserva tonnellate di de­nunce, rapporti, indagini (persi­no della mitica Royal Air Force, la Raf) su incontri ravvicinati del terzo tipo avvenuti qua e là nel Regno Unito, fra il 1980 e il 1996. Una bella parte di questo «tesoro» ieri è stata liberata dal segreto e regalata agli Archivi Nazionali.

Tutto si può dire ma su un particolare non c’è da discutere: Londra ha sempre preso la que­stione molto sul serio. A comin­ciare dal cosiddetto incidente nella foresta di Rendlesham. La mattina del 27 dicembre 1980 due guardie della base aerea di Woodbridge nel Suffolk, all’epo­ca usata dagli americani, videro «bagliori inusuali» al di là della recinzione posteriore. Chiesero l’autorizzazione per compiere una perlustrazione e scoprirono un «oggetto incandescente, ap­prossimativamente di due me­tri per tre» che «illuminava la fo­resta ». Provarono ad avvicinar­si ma il misterioso oggetto «ma­novrò tra gli alberi e scompar­ve ». Nel suo rapporto del 13 gennaio 1981, spedito anche al governo britannico, il colonnel­lo statunitense Charles Halt in­dicò altri particolari: che l’area era stata contaminata da raggi beta-gamma; che la notte suc­cessiva era ricomparsa una «lu­ce rossa pulsante» e si era allon­tanata nel cielo. A Londra il ministero della Di­fesa si occupò della storia con il massimo della serietà. Ma non ne venne a capo: fantasie o alie­ni? I bagliori della foresta nel Suffolk diventarono un caso na­zionale che, si sa ora, entrò nella stanze del governo di Margaret Thatcher. Il segretario della Dife­sa, ovvero il ministro Michael Heseltine, optò per la prima ipo­tesi (fantasie). Ma Lord Hill-Nor­ton, capo delle forze armate lo ammonì per iscritto il primo maggio del 1985: «Ignorare gli avvistamenti può essere un ba­nana skin (un passo falso)». Lui ci credeva. Ed era pure in buona compagnia.

Di piloti Raf colpiti da sindro­me da Ufo ve ne erano parecchi. Addirittura, qualche tempo do­po, il 31 marzo 1993, sir An­thony Bagnall, numero due del comando aereo, trovò sulla scri­vania un memorandum: dalle parti della base Raf di Wolve­rhampton, la «difesa aerea bri­tannica » era stata bucata da al­meno una trentina di «oggetti luminosi» non identificati. La verità scientifica era questa: quei bagliori erano i riflessi del razzo russo che aveva portato in orbita il satellite Cosmos. Non si comprese invece che cosa fosse­ro stati i puntini intercettati nei cieli del Belgio e inseguiti, inutil­mente, dagli F-16 dell’aeronauti­ca militare di Bruxelles (come spiegò il generale Wilfried de Brouwer ai colleghi di Londra).

Gli alieni ci osservano? Tutto può essere. Ma dagli archivi escono due certezze. La prima: nel 1993 i londinesi furono abba­gliati da un dirigibile. Pensaro­no che fossero arrivati gli Ufo, era invece la pubblicità di una macchina. La seconda: nel 1996 gli avvistamenti si moltiplicaro­no. Traffico intenso nel cielo. Ma, guarda caso, era appena co­minciata la serie televisiva «X-Files» e nei cinema era sbar­cata la pellicola «Independence day». Che fosse suggestione?