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 2009  agosto 18 Martedì calendario

LE (BREVI) VACANZE VERDI DEGLI ITALIANI

Adrenaliniche o romanti­che, meditative o mange­recce, low cost o extralus­so. Ma soprattutto verdissime, e molto made in Italy . Eccole le va­canze di questa estate 2009: bre­vi, concentrate e mirate. Perché in ferie gli italiani vanno dritti al punto. Dal corso di seduzione in Campania agli oliveti in affitto nel Cilento, la vacanza 2009 è a tema. Chi la sceglie sa che cosa vuole ed è disposto, per averlo, a spendere un pochino di più, an­che in tempo di crisi. Un esem­pio? Chi viaggia per fede, verso le mete classiche del turismo reli­gioso, spende in media il 20 per cento in più di chi ha orizzonti più terreni. E che insegua il be­nessere del corpo o quello della mente, oggi il turista è soprattut­to specializzato. In che cosa? Que­st’anno, in natura.

Resort bio-chic o fattoria «ve­race », l’italiano in vacanza sente il richiamo del verde. Il trend si chiama ecoturismo, il turismo amico dell’ambiente (e delle ta­sche). Un’amicizia che premia se, in tempi in cui il turismo glo­bale viaggiava – secondo i dati del Barometro mondiale – su una media del più 4%, il settore «eco-friendly» è arrivato a segna­re punte del +10%. Oggi il Baro­metro registra un calo complessi­vo dell’8% ma la partita in verde è ancora tutta da giocare. Soprat­tutto per gli italiani.

«Il trend delle vacanze ecologi­che viene degli Stati Uniti – spie­ga Corrado Peraboni, ammini­­stratore delegato di Expocts, la controllata di Fiera Milano che organizza ogni anno la Bit, la Bor­sa Internazionale del Turismo’ ma qui da noi sta conoscendo adesso il boom». Il turismo tema­tico, continua Peraboni, «stava già premiando il nostro Paese: ora abbiamo anche la fortuna di essere i primi in un settore in cre­scita come l’ecosostenibile». Il primato deriva da più di settemi­la chilometri di coste, 150 parchi nazionali e regionali, trenta aree marine protette e centinaia di ri­serve statali e locali che fanno dell’Italia il paradiso del turista al naturale. Non è un caso se, nel semestre gennaio-giugno 2009, dal monitoraggio della stampa straniera condotto dall’Osserva­torio Bitlab in vista della prossi­ma Bit – in programma a Mila­no dal 18 al 21 febbraio 2010 – l’Italia risulta la meta più consi­gliata. E l’Asta, l’associazione Usa degli agenti di viaggio, ci mette al primo posto tra gli «hot spot» dell’estate 2009 con il 18 per cento di prenotazioni.

Ma la natura da sola non basta senza l’eco-consapevolezza, e per resort e camping la parola d’ordine ora è impatto zero. «Chi viene in vacanza da noi può sta­re tranquillo: non contribuirà ne­anche per un millesimo di grado al riscaldamento globale», spie­ga Sergio Comino, direttore del­lo Jesolo International Club Cam­ping. Il suo ecocamping a Lido di Jesolo è, spiega, «l’unica strut­tura all’aria aperta in Europa cli­matologicamente neutrale. In un anno produciamo 55 tonnellate di Co2 ma l’impianto fotovoltai­co istallato sui tetti fornisce l’energia che, se generata in altra maniera, ne produrrebbe 75 ton­nellate. Così pareggiamo i con­ti ». L’anno scorso di Co2 ne pro­ducevano 450 tonnellate, per ar­rivare all’impatto zero hanno la­vorato per un anno su più fronti: dalla classica raccolta differenzia­ta alle piante con sensori di umi­dità che limitano l’irrigazione (per risparmiare l’acqua), all’uso del sale al posto del cloro per la piscina. Nel supermercato del campeggio si vendono prodotti bio e i bambini al miniclub impa­rano a rispettare l’ambiente. Per­ché la «green-philosophy» è a 360 gradi.

E se il colore di fondo è il ver­de, l’ecovacanza 2009 segue il trend della tematizzazione: estre­ma, filosofica, avventurosa. La scelta passa dai corsi di training selvaggio in Alto Adige alle più rilassanti sedute di meditazione e pilates nelle colline umbre, dal­le più che classiche vacanze in bi­cicletta o in rifugio, al rafting, a soluzioni più inedite come la sca­lata dei vulcani o il tour della Sici­lia in auto d’epoca, a metà strada tra un rally nello sterrato e le at­mosfere retro della Mille Miglia. I duri e puri hanno puntato sul volontariato ecologico, coltivan­do la terra e accudendo gli ani­mali sotto gli occhi di tutor-con­tadini o monitorando i delfini nel Santuario dei cetacei del Mar Ligure. Soluzioni eco-responsa­bili e a costo (quasi) zero.

Ma il turismo «en plein air» ha anche un versante extralusso: il glamping (contrazione di gla­morous camping ), che unisce il gusto easy della vacanza in cam­peggio ai vantaggi di un hotel pluristellato, rigorosamente eco­compatibile. Con tende superac­cessoriate, maggiordomo e risto­rante con bio-menu. La tenden­za arriva dagli Usa e dal Canada tramite la mediazione di Olanda e Francia, ora sta conquistando gli italiani. Verdi sì, ma comodi? «Gli standard minimi sono saliti – conclude Peraboni – e ora­mai sotto una soglia minima non si scende più. Indietro non si torna: l’era dei campeggi in cui si faceva la fila per lavarsi i denti è finita». Quella del­l’eco­ glamour è appena comin­ciata.