Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  agosto 18 Martedì calendario

DA CENTRAL PARK AL LIDO SULLA SENNA LA VACANZA ADESSO SOTTO CASA

PARIGI - Sotto al pont Notre Dame a mezzogiorno è già tutto pieno. «Proviamo al pont Marie» dice Charlotte che porta una borsa da spiaggia a tracolla e tiene per mano il bambino di 4 anni. Impossibile trovare un ombrellone libero sulle rive della Senna. un agosto più caldo del solito e quest´anno molti potenziali villeggianti rimangono in città. "Paris Plage", con gli stabilimenti sul fiume e le attività ricreative gratuite, ha richiamato quasi 3 milioni di visitatori: un´annata record da quando la spiaggia artificiale ha fatto il suo debutto nella capitale, ormai otto estati fa. La piscina della Villette ha avuto un milione di bagnanti solo nell´ultimo mese. La sera, nelle arene di cinema all´aperto come a Belleville, bisogna sgomitare per potersi sedere. «Si lavora meglio che a Pasqua» commentano tra le bancarelle di boulevard Richard-Lenoir, vicino Bastille. I mercati rionali hanno scoperto nell´estate 2009 una sorta di albero della cuccagna.
Ci sono decine di indizi che formano la prova: anche la Francia ha scoperto la "staycation", contrazione tra "stay" e "vacation". Stare a casa, in vacanza. Nell´anno della crisi si viaggia, ma tra le mura della propria città. Secondo il ministro del Turismo, Hervé Morelli, un terzo della popolazione ha tagliato le spese riservate al turismo. Solo una parte di questi vacanzieri parsimoniosi riesce a farsi ospitare in case di famiglia. Gli altri sono obbligati a riscoprire i piaceri della vita domestica. Attenzione, però, a considerarla una vacanza da penitenti. La "staycation" diviene giocoforza un´attitudine mentale che vorrebbe vedere in positivo ciò che appare - ed è - come una rinuncia. «Diviene pretesto per rileggere i classici, andare nei musei, fare bricolage in casa, praticare un nuovo sport» ha scritto il New York Times, che ha messo questo termine nell´immancabile lista delle nuove "parole-tendenza". Negli Usa la "staycation" è stata battezzata l´anno scorso, con i primi segnali della crisi. Un´usanza che ormai può contare su siti e associazioni votati allo scambio di informazioni su come trascorrere al meglio questa "vacanza dal lavoro o dalla scuola che non implica il viaggio", secondo la definizione appena coniata da alcuni dizionari. La formula non è ancora perfetta. In questi giorni, c´è la fila per poter fare un pic-nic nello Sheep Madow, il grande prato di Central Park.
Dunque l´Europa scopre con un anno di ritardo l´arte del riposo forzato in città. In Gran Bretagna quasi un cittadino su cinque non è partito (il 17%). L´Italia segue questa corrente. Secondo un´elaborazione dell´Osservatorio di Milano, che ha raccolto i dati della raccolta dei rifiuti solidi urbani in dodici comuni, quest´estate le presenze nelle città italiane sono cresciute del 20%. «Lo dimostrano - ha spiegato il direttore Massimo Todisco - i dati sull´incremento della grande distribuzione, tra il 15 e il 20%, e l´aumento delle presenze nelle piscine, pari al 20%». La tendenza riguarda tutte le città. Il dato più clamoroso è quello di Roma, dove i "vacanzieri da fermo" sono passati dai 900mila dell´estate 2008 a 1,2 milioni. A Milano, da 500 a 600mila, a Torino da 350 a 450mila, a Bologna da 100 a 150mila. «Su 12 città, che hanno complessivamente 9 milioni di abitanti, le presenze estive sono aumentate da 4 a 5 milioni», conclude Todisco. "Staycation", ovvero cercare virtù nella necessità.