Federico Rampini, la Repubblica, 18/8/2009, 18 agosto 2009
CARTE DI CREDITO, FURTO RECORD NEGLI USA
NEW YORK - «Operazione Diventa Ricco o Muori Provandoci». E´ il nome in codice della più grande truffa mai realizzata rubando numeri di carte di credito e identità dei proprietari. Lo ha rivelato ieri il dipartimento di Giustizia americano: sono 130 milioni le carte di credito di cui si erano impadroniti tre hacker. Una banda che secondo il procuratore del New Jersey, Ralph Marra, ha dimostrato «una sofisticazione senza precedenti». Non per nulla a capo del gruppo, che si era battezzato Shadowcrew ("equipaggio ombra") c´era un ragazzo di 28 anni, Albert "Segvec" Gonzalez, che i servizi americani del controspionaggio conoscono perfettamente: lo hanno notato per le sue abilità di informatico, quindi assoldato come informatore e consulente.
Gonzalez però da anni non si accontenta di essere sul libro paga dello U.S. Secret Service. Come secondo lavoro, ancora più segreto del primo, trafuga banche dati informatiche. Alle sue dipendenze ha due giovani informatici russi. Una task force leggera per un´impresa criminale di dimensioni inaudite. Gonzalez corrompe un tecnico del software che lavora a Wall Street per la banca Morgan Stanley, il 25enne Stephen Watts. Insieme i due creano un programma speciale (in codice "Blabla") detto "Annusatore": perché come un cane da tartufo s´intrufola nelle tane dove banche, grandi magazzini, catene d´ipermercati custodiscono i dati dei clienti a cui hanno concesso le carte di credito. Numeri delle carte, nomi e indirizzi dei clienti, date di nascita, conti bancari, documenti d´identità, tutto dovrebbe essere protetto da muraglie invalicabili di privacy e sistemi "crittati" a prova di scasso. Difese inutili contro la banda di Gonzalez. Il giovane consulente dei servizi segreti, insieme ai suoi complici, affitta computer potenti che sparpaglia tra la California e l´Ucraina, l´Illinois e l´Olanda, il New Jersey e la Lettonia. E´ la potenza di fuoco informatico con cui i tre lanciano i loro attacchi contro i depositi delle carte di credito. Scelgono le vittime consultando la classifica Fortune 500, l´elenco delle maggiori aziende americane compilato dalla celebre rivista economica. «Prima di lanciare i loro blitz nei fortini delle aziende emittenti di carte di credito – spiegano al dipartimento di Giustizia – , il trio degli hacker fa dei test raffinatissimi». Il "malware" criminale – ovvero "software malefico", o malizioso – viene sperimentato ripetutamente, messo in gara contro 20 programmi anti-virus. Gonzalez e i suoi non lasciano nulla al caso: vogliono essere certi che il loro software-rapinatore sia furtivo e invisibile: non solo deve aggirare le difese degli anti-virus, ma non deve lasciare tracce per non essere scoperto ex post dagli inquirenti. Gonzalez però ha un punto debole, l´amore del lusso. Gli stessi servizi segreti che lo hanno assoldato s´insospettiscono per il suo tenore di vita. Spende 75.000 dollari per una festa di compleanno. Si vanta di aver dovuto contare manualmente 340.000 dollari in banconote da venti. L´Fbi lo coglie con le mani nel sacco, una prima volta, nel maggio 2008: il trio Shadowcrew, con l´aiuto di altri sette complici, si è procurato le carte di credito e i dati personali dei clienti di OfficeMax, ipermercati di computer e articoli per ufficio. Seguono tra le vittime la catena di ristoranti Dave & Busters e altri pesci medio-piccoli. Solo ieri viene a galla la maxitruffa, il colpo grosso. Gonzalez e i complici russi hanno espugnato nientemeno che Heartland Payments System, un colosso che ha in subappalto la gestione delle carte di credito di grandi banche americane; più i supermercati 7-Eleven e Delhaize. 130 milioni di ignari consumatori potevano vedersi addebitare spese mai fatte. Ora, secondo il procuratore Marra, i tre rischiano 35 anni di carcere.