Gianluca Schinaia, Il Sole-24 Ore 17/8/2009;, 17 agosto 2009
LA FEBBRE (ECOSOSTENIBILE) DEL SABATO SERA
Vibrazioni d’energia: quest’estate si balla intensamente. Non perché le nuove mode impongano ritmi e movenze più frenetici. che l’attenzione all’ambiente passa anche dai templi sacri del divertimento giovanile. Le strutture più all’avanguardia hanno infatti inaugurato la moda delle eco-discoteche, luoghi d’intrattenimento a basso impatto energetico o dove l’elettricità per il funzionamento degli impianti è prodotta dai salti che si fanno sulla pista da ballo.
La movida green nasce negli Usa dell’era obamiana, dove fa proseliti la jam-session tra mode giovanili ed energia ecosostenibile. Qualche esempio? Pista da ballo in bambù riciclabile e mura insonorizzate con il muschio al Greenhouse di New York – frequentato da star come Leonardo Di Caprio e Rihanna – dove gli amplificatori e i led funzionano con il minimo sforzo energetico. Al Butterfly Social Club di Chicago invece i camerieri girano in bici per produrre l’energia necessaria alla consolle del deejay.
L’onda lunga partita dagli Stati Uniti è sbarcata anche in Italia. A Milano il circolo Magnolia ha investito 150mila euro in cento pannelli solari, al fine di strutturare un impianto fotovoltaico sul tetto del locale. Si tratta di uno dei ritrovi giovanili più frequentati: solo a giugno vi sono passate 70mila persone. Il risultato del progetto, patrocinato dalla provincia di Milano, è la produzione di circa 23mila kilowatt l’anno, ovvero quanto necessario per coprire il fabbisogno energetico del locale.
A Roma, poi, il primo club green si chiama Ecos Natural Disco, un luogo progettato seguendo le regole del design sostenibile e costruito utilizzando materiali a basso impatto ambientale.
Anche in Europa la musica non cambia. Con buona pace di John Travolta-Tony Manero, la "febbre del sabato sera" delle eco-disco olandesi dovrà puntare su jungle, hip-hop, punk, electro-funk e su tutti i generi musicali che spingono al movimento continuo. Si chiama "piezoelettricità" (dal greco piezien,
"pressione") e nella disco Watt di Rotterdam serve ad alimentare un terzo del fabbisogno energetico del locale: l’impatto dei piedi sulla pista da ballo innesca dei generatori sotto al pavimento che producono corrente elettrica.
Anche a Londra l’anno scorso - nella zona di King’s Cross ha aperto i battenti il Surya Club, alimentato da turbine eoliche e pannelli solari.
Insomma, presto i "quattro salti in discoteca" saranno tradotti in watt.