Roberto Manzocco, Libero, 17/8/2009, 17 agosto 2009
QUEI GESTI SENZA PERCHE’
Siamo capaci di spaccare l’atomo in quattro e di mandare sonde su altri pianeti, però ci sono ancora molte cose di noi stessi che non siamo in grado di spiegare. Il New Scientist ha stilato una lista di 10 enigmi piccoli e grandi relativi agli esseri umani che la scienza non è riuscita a risolvere. Cominciamo con il rossore causato dalla vergogna: perché quando siamo imbarazzati o veniamo colti a mentire diventiamo rossi? In altre parole, come mai l’evoluzione ci ha fatto sviluppare una caratteristica che svela in modo così chiaro agli altri le nostre emozioni? Questo è un mistero che ha fatto arrossire (è il caso di dirlo) anche Darwin. Per Frans de Waal, primatologo della Emory University (ad Atlanta), arrossire per l’imbarazzo segnala al prossimo che non siamo capaci di mentire, e ciò stimolerebbe la fiducia altrui.
Un altro grande enigma è il senso dell’umorismo: qual è la ragione evolutiva della risata? Molte le ipotesi formulate fino ad ora, come quella di Robin Dunbar (dell’Università di Oxford), secondo cui ridere serve per incrementare la coesione dei gruppi sociali.
E a che servono i peli pubici? C’è chi sostiene che il loro scopo è difendere i genitali o diffondere i nostri feromoni. Robin Weiss, dell’University College di Londra, ha dimostrato che i peli pubici non sono un semplice residuo della pelliccia che un tempo ci copriva del tutto, ma che si sono ispessiti per conto proprio circa tre milioni di anni fa, e ciò conferma l’idea che a qualcosa devono servire.
Il mistero dell’adolescenza: questa fase della vita è presente solo negli esseri umani, mentre le altre specie animali passano direttamente dall’infanzia all’età adulta, senza intermezzi. L’ipotesi di David Bainbridge, studioso dell’Università di Cambridge, è che l’ambiente sociale umano sia fin troppo complesso, e che quindi la nostra specie abbia bisogno di un lungo periodo di ”rodaggio” per imparare a muoversi in esso.
I sogni: chi li considera una porta sull’inconscio (a cominciare da Freud), chi un sistema per scaricare la tensione emotiva accumulata, chi dice invece che non servono a nulla. Per Patrick McNamara, della Boston University, i sogni - soprattutto quelli con contenuti violenti - ci servono per modulare le emozioni, cioè per evitare le reazioni emotive esagerate durante la veglia.
Anche le ragioni dell’altruismo sono fonte di dibattiti interminabili: per il noto ricercatore britannico Richard Dawkins i comportamenti altruistici si sono evoluti perché presentano indubbi vantaggi per la sopravvivenza e la propagazione dei nostri geni. Secondo altri studiosi invece gli esseri umani sono per natura egoisti, mentre l’altruismo è frutto della nostra evoluzione culturale.
Sempre in tema di utilità, a cosa serve l’arte? Mentre per alcuni è una forma di ”esibizione” sessuale (cioè gli artisti agirebbero un po’ come i pavoni, che dispiegano la propria coda colorata per attrarre le femmine), per altri l’istinto artistico ed estetico si è evoluto per spingerci ad esplorare e osservare con cura il mondo circostante, per poterci poi adattare meglio.
Chiaramente irrazionali, le superstizioni sono presenti in tutte le culture; non è tuttavia ancora chiaro perché esse permangano anche nel progredito Occidente. Secondo un ricercatore dell’Università di Bristol, Bruce Hood, esse sono nient’altro che un effetto collaterale della nostra tendenza naturale a cercare schemi e rapporti di causa-effetto nel mondo esterno (finendo per trovarne anche dove non ce ne sono, come quando colleghiamo la rottura di uno specchio alla sfortuna).
I baci non sono presenti in tutte le culture, e non si sa come siano nati: potrebbero essere un ricordo o una conseguenza dell’allattamento al seno, oppure un effetto collaterale imprevisto dell’attrazione naturale che proviamo per i frutti (soprattutto quelli rossi, guarda caso il colore delle labbra, almeno tra gli europei).
Mettersi le dita nel naso è un passatempo più diffuso di quanto si creda, visto che lo fa un adolescente su quattro, e molti si mangiano anche ciò che estraggono. Per lo studioso indiano Chittaranjan Andrade questa azione poco igienica potrebbe essere una strategia dell’evoluzione per spingerci a stimolare il nostro sistema immunitario.