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 2009  agosto 17 Lunedì calendario

MR DILAN? MA MI FACCIA IL PIACERE

- Like a complete unknown, canta nella sua canzone più famosa, Like a Rolling Stone: e come un completo sconosciuto Bob Dylan si è fatto fermare dalla polizia, la sera del 23 luglio scorso a Long Branch nel New Jersey, sotto la pioggia, senza documenti e con fare sospetto, mentre vagava senza meta apparente per un quartiere malfamato non lontano dalla spiaggia.
Avvertita da un residente che si chiedeva chi fosse «quel vecchio eccentrico in giacchetta blu», una poliziotta lo ha raggiunto e gli ha chiesto di qualificarsi. Ma le parole «Bob Dylan» le devono essere sembrate una barzelletta, come se le avesse risposto «Topolino», e il fatto che assicurasse di essere lì «in tournée» (era verissimo: con John Mellencamp e Willie Nelson, per di più) un’ulteriore presa in giro. L’equivoco si è chiarito solo all’albergo che ospitava il Bardo, l’Ocean Place Resort, dove lo staff ha garantito per lui e tutto è finito con una risata e, a detta degli agenti, «un comportamento estremamente cortese da parte di Mr Dylan».
La poliziotta ha appena 24 anni e questo può forse giustificarla, visto che Dylan non è nella giuria di American Idol, non va ai talk show e non grazia della sua faccia di sessantottenne che ha intensamente vissuto le copertine di People o del National Enquirer. Resta il fatto che uno dei musicisti (e poeti) americani più notevoli della nostra epoca possa agevolmente passare inosservato: pare che lo faccia continuamente, anche se finora non si era arrivati all’intervento della forza pubblica. Geloso della propria privacy fino alla maniacalità, Dylan quando esce in pubblico di solito si camuffa con improbabili berrettini se non di peggio: esiste anche una sua foto con parrucca bionda che, francamente, non avremmo mai voluto vedere. Avendo un senso dello stile estremamente personale (negli ultimi anni la sua tenuta da concerto è un cocktail fra il soldato confederato, l’hidalgo e il cowboy, senza citare i sottili baffi alla Vincent Price) è più che comprensibile che gli astanti, non riconoscendolo, finiscano per chiedersi chi sia quel pazzo.
Ma c’è del metodo in quella follia. La strada del New Jersey dove vagava Robert Zimmerman è a due isolati dal bungalow dove Bruce Springsteen compose a metà degli Anni Settanta i brani dell’album Born to Run. E tutto fa pensare che Dylan stia compiendo, in questi ultimi tempi, veri e propri pellegrinaggi sulle tracce di colleghi e artisti che apprezza particolarmente. Il 2 novembre dell’anno scorso, una certa Patti Regan che vive a Winnipeg in Canada nella casa che fu di Neil Young si accorse esterrefatta che lo sconosciuto in passamontagna e pantaloni di pelle «dall’aspetto molto costoso» che le aveva chiesto di visitare la villetta era proprio Bob Dylan. Riservato e laconico: «Dunque è qui che lui si è ispirato», è l’unica frase di Zimmerman rimasta agli atti. Qualcosa di simile è accaduto non molto tempo fa a Liverpool nella casa natale di John Lennon, mentre a Hannibal nel Missouri, sempre durante un tratto del Never Ending Tour, quando lo pescarono in visita alla dimora natale di Mark Twain, gli chiesero se davvero fosse Bob Dylan e lui rispose con sottile umorismo: «I guess I am», sì, credo proprio di essere lui. Il regista Todd Haynes, che sul dilemma delle identità di Bob Dylan ha costruito un intero film, I’m Not There, si sarebbe messo a piangere dalla commozione.
Il Mito si può materializzare anche a una fermata di autobus (è successo a Dublino), con i guanti e il cilindro in un pub del quartiere londinese di Camden, perfino, in anni un po’ più lontani, nel parcheggio di un autogrill di Hamilton nell’Ontario (e lì fu straordinariamente caloroso e pure ripreso da un fan, come documenta un interessante video su YouTube). Qualcuno è sicuro di averlo visto ad Amsterdam, al Museo Van Gogh. Si favoleggia di capelli a larghe tese, pellicce, stivaletti col tacco alla cubana. Occhiali scuri, sempre. Documenti, mai. E’ solo auspicabile che non si faccia prendere la mano e, visto che sta per far uscire un suo disco di carole natalizie, non decida di farsi crescere la barba bianca. E di mettersi il berretto di Babbo Natale.