La stampa.it cronache, 17/8/2009, 17 agosto 2009
Benigni pranza con gli sfollati nella tendopoli di Paganica L’AQUILA «Ieri è venuto Berlusconi, ma non mi hanno avvertito
Benigni pranza con gli sfollati nella tendopoli di Paganica L’AQUILA «Ieri è venuto Berlusconi, ma non mi hanno avvertito. Se venivo anch’io, c’era un altro terremoto, si verificavano delle scosse veramente... avremmo fatto Verdone, Berlusconi e Benigni: i tre più grandi comici italiani all’Aquila». l’ora di pranzo quando Roberto Benigni arriva al campo tre di Paganica, sotto il tendone allestito dalla Protezione civile di Trento per accogliere una parte degli sfollati colpiti dal terremoto dello scorso 6 aprile in Abruzzo. Appena arrivato, il premio Oscar si è messo a scherzare con la gente: la prima battuta, un riferimento alla sua visita, il giorno dopo il ventesimo sopralluogo del premier e la visita dell’attore e regista Carlo Verdone. Accolto con affetto dai terremotati, Benigni - che ha accettato l’invito del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e del capo di gabinetto del ministero dei Beni culturali, Salvo Nastasi - ha pranzato nella tendopoli: prima, però, è sgusciato sotto i banchi delle cucine per provare a prendere in braccio la corpulenta cuoca Valeria e servire lui stesso alcuni pasti. «Dovrei pagare io voi per la soddisfazione di essere qui», ha detto Benigni, giunto in tarda mattinata in Abruzzo con la sua auto privata. Prima di fare tappa a Paganica ha fatto un breve giro nel centro storico dell’Aquila. In seguito la visita ad Onna: «Controlleremo che le promesse vengano mantenute: se le cose non accadono, urlate e chiedete, non vi zittate mai»: è il messaggio di impegno e di speranza che Roberto Benigni ha portato nella tendopoli di Onna, che con i suoi 40 morti è forse il paese simbolo del terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile. Accompagnato dal capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e dal capo di Gabinetto del ministero dei Beni Culturali, Salvo Nastasi, Benigni ha visitato i resti del paese martoriato dal sisma, ma anche i cantieri delle nuove costruzioni e i primi prefabbricati già allestiti. Ad accoglierlo, con la moglie, Giustino Parisse, il vice caporedattore del Centro che nel terremoto ha perso due figli e il padre. Con Parisse, Benigni ha fatto una breve sosta davanti all«albero della memorià, il possente acero sotto il quale sono stati depositati i corpi delle quaranta vittime di Onna. Visibilmente provato, l’attore è poi arrivato nella tendopoli, dove ha trovato la forza di scherzare: »Sono qui, con Nastasi e Bertolaso, che ci proteggono dalle calamità. Ci devono proteggere anche dallo straripamento di Berlusconi. Bertolaso, proteggici! Berlusconi sta straripando, è in piena». Poi più serio, rivolto ai terremotati, ha detto: «I comici devono far ridere, i politici devono fare i fatti. A loro i fatti e a noi le parole, ma talvolta una parola aiuta più di mille cose vere«. E ancora: »Dante insegna che per andare in paradiso è necessario passare dall’inferno. Voi avete vissuto l’inferno. Grazie per la gioia che mi avete dato e per la possibilità di passare attraverso questa morsa di dolore. La scoperta più grande della vita è capire che il dolore può essere trasformato in gioia: dobbiamo riuscire a portare il dolore sulle spalle con gioia».