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 2009  agosto 13 Giovedì calendario

LA POLTRONA DA 2000 EURO UN CASO PER IL SINDACO RENZI


Firenze, l’opposizione: uno spreco. E lui la restituisce

FIRENZE – Seggiole e pol­trone, si sa, sono amatissime dai politici. E invece la nuova sedia appena collocata dietro la scrivania dell’ufficio di Mat­teo Renzi, sindaco di Firenze, sarà probabilmente la più odia­ta del mandato. Il motivo? co­stata troppo, 2.000 euro (scon­to compreso) e soprattutto il primo cittadino è stato infor­mato del prezzo da un’interro­gazione di un consigliere del­l’opposizione, Giovanni Don­zelli (Pdl) che oltretutto l’ha ac­cusato di pretendere una pol­trona «megagalattica», stile sa­ga fantozziana. La reazione di Renzi è stata prima di stupore e poi di rabbia. Con la decisio­ne, pressoché immediata, di re­stituire la super-sedia al mit­tente.

«Ho già dato disposizione di rispedirla al fornitore – con­ferma Renzi ”. Non era stata ancora pagata. Ha ragione Don­zelli, 2.000 euro non hanno giu­stificazione. Io non sapevo niente dell’acquisto, perché non spetta a un sindaco decide­re l’arredamento dell’ufficio e oltretutto ero negli Stati Uniti, ma ho chiesto una relazione agli uffici tecnici. Tutte le spe­se, anche quelle del sindaco, devono essere all’insegna della parsimonia a Palazzo Vec­chio ».

Immediata la replica del con­sigliere Donzelli: «Renzi è sta­to colto con le dita nella mar­mellata – dice ”. Spero solo che le sue giustificazioni siano bugie. Perché diventerebbe dif­ficile e sarebbe pure imbaraz­zante pensare di affidare la gui­da di Firenze a un sindaco che non sa neppure dove si mette a sedere».

Eppure a vederla da vicina la «poltrona dello scandalo» più che un trono somiglia a un normale arredo da ufficio, nep­pure troppo bello esteticamen­te. I dati tecnici, con tanto di garanzia e istruzioni per l’uso e la manutenzione, parlano di «poltroncina in pelle nera, con articolazione dello schienale, altezza regolabile, movimento oscillante, base girevole, con rotelle e braccioli e base in allu­minio ». I fornitori sono Tecno spa e fratelli Secciani snc, ditte con i quali Palazzo Vecchio ha normali forniture.

Da ieri pomeriggio la super­seggiola è sparita dalla sala Cle­mente VII di Palazzo Vecchio, l’ufficio del sindaco. stata so­stituita da una vecchia sedia presa in prestito dall’ufficio di un dirigente. Che a sua volta si è affidato non senza fatica a una poltrona un po’ sganghera­ta recuperata dai magazzini. Impossibile ripristinare, infat­ti, la «seduta» dell’ex sindaco Leonardo Domenici, perché usurata da anni e anni di gover­no e anche per lei era arrivata l’ora della rottamazione.

«In questi primi 50 giorni di governo ho molto puntato sul risparmio – dice il sindaco Renzi ”. Ho ridotto gli asses­sori da 13 a 10 (ne potevo no­minare 16), ho accorpato azien­de, tagliato incarichi, racco­mandato a tutti uno stile so­brio. Figuriamoci se pretendo seggiole da 2.000 euro. Piutto­sto sto in piedi». Nei corridoi del Comune c’è chi parla an­che di una prima «polpetta av­velenata » cucinata ad arte per il nuovo sindaco.