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 2009  agosto 13 Giovedì calendario

SPIE, SATELLITI E SOTTOMARINI NUCLEARI CERCANO LA NAVE SPARITA NELL’ATLANTICO


Un misterioso attacco a luglio in acque svedesi. Poi la scomparsa

WASHINGTON – Cinque navi della Flotta russa, due sottomarini nucleari, i satel­liti spia e, naturalmente, i servizi segreti. Tutti alla cac­cia, dall’Atlantico al Mediter­raneo, della «Arctic Sea», di­ventata ormai un vascello fantasma e forse dirottata dai pirati in acque europee.

Il mercantile battente ban­diera maltese, con a bordo 13 marinai russi – ma forse sono 15 – e un carico di le­gno, è partito in luglio dalla Finlandia con destinazione finale il porto di Bejaia, in Al­geria. Quella che deve essere una navigazione tranquilla si interrompe bruscamente il 24 luglio.

Un commando di uomini armati, presentatisi come «agenti anti-droga» e arriva­ti su gommoni con la scritta «polizia», abborda la nave al largo delle coste svedesi tra le isole Oeland e Gotland. I presunti agenti picchiano i marinai, distruggono gli ap­parati di comunicazione e dopo essere rimasti a bordo 12 ore se ne vanno. O me­glio questo è quello che rac­conta, con una settimana di ritardo – primo elemento di stranezza – il capitano.

La «Arctic Sea», lunga 98 metri e di 4.700 tonnellate, prosegue verso la Manica e il 28 luglio ha un contatto ra­dio con la stazione di Dover (Gran Bretagna). Particolare importante, visto che il co­mandante aveva detto che i corsari avevano messo fuori uso la radio. Due giorni do­po, all’1.29, quando il mer­cantile è nella parte Sud-oc­cidentale del Golfo di Bisca­glia qualcuno spegne il tran­sponder, il sistema che per­mette di tracciare e identifi­care una nave. Da questo mo­mento è inghiottita dal nulla e inseguita da voci confuse. Un aereo portoghese l’avreb­be vista (circostanza se­mi- smentita), la polizia sve­dese avrebbe avuto uno scambio via radio il 31 (da verificare). Vengono contat­tate le autorità spagnole che precisano: non ha mai attra­versato lo Stretto di Gibilter­ra. A Bejaia, dove avrebbe do­vuto attraccare il 4 agosto, l’aspettano invano. Per i mal­tesi «è in Atlantico».

Mosca non può più atten­dere. L’ufficio del presidente Medvedev dispone l’invio di 5 unità della Flotta del Mar Nero e mobilita i due sotto­marini nucleari che tiene al largo degli Stati Uniti. Più di­screti gli 007, che allertano le loro «antenne» nei porti. Tengono gli occhi ben aperti anche i comandi Nato attra­verso i sofisticati centri di controllo di Northwood (Gran Bretagna) e Nisida (Italia). Nessuno, però, ha ri­scontri sicuri. Mancando informazioni precise, esplodono le teorie. La principale è quella di un atto di pirateria. Che se con­fermato vorrebbe dire che, dopo quello somalo, si è aperto un nuovo fronte. In base a questa ricostruzione i finti poliziotti non sarebbe­ro mai scesi dalla «Arctic» e ne avrebbero assunto il con­trollo nel Baltico. Ma qual­che esperto ribatte: il carico vale solo 2 milioni di dollari, troppo poco per mettere in piedi un’operazione così complessa. Forse – è la va­riante – vogliono usare la nave per qualche altro traffi­co oppure nelle stive non c’è solo legname ma anche armi o droga. Altri osservatori, at­tingendo ai libri dello spio­naggio, tracciano scenari complicati: l’abbordaggio na­sconde qualche manovra; gli assalitori potrebbero essere degli 007 in cerca di un mi­sterioso carico; il cargo sa­rebbe usato per un’azione

La rotta Il mercantile partito dalla Finlandia era diretto in Algeria. L’ultimo contatto radio con la stazione di Dover. Per i maltesi è ancora nell’Atlantico terroristica; la «Arctic Sea» ha cambiato rotta ed ora è di­retta verso un nascondiglio in Africa occidentale. Gli esperti di questioni maritti­me, invece, non escludono la truffa assicurativa o una disputa tra armatori. E sotto­lineano come la nave abbia bandiera maltese, con un rappresentante sull’isola, ma sia gestita da due società gemelle russe con sedi ad Ar­cangelo ed Helsinki. Uffici spartani, con un tavolo, tre sedie e un computer, gestiti da personaggi che non han­no voglia di fornire troppi particolari sulla nave dai troppi misteri.