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 2009  agosto 12 Mercoledì calendario

Per una famiglia su dieci in Italia colf e bandanti sono ormai indispensabili. Dal 2001 ad oggi, secondo i dati forniti oggi dal Censis, il loro numero è aumentato del 37%: in totale sono circa 1,5 milioni, di cui il 71,6% è di origine immigrata

Per una famiglia su dieci in Italia colf e bandanti sono ormai indispensabili. Dal 2001 ad oggi, secondo i dati forniti oggi dal Censis, il loro numero è aumentato del 37%: in totale sono circa 1,5 milioni, di cui il 71,6% è di origine immigrata. La fotografia fornita dal Censis mette in luce che il 10% delle famiglie è badante-dipendente e in particolare sotto il profilo socio sanitario tanto che i geriatri lanciano l’allarme: «in caso di mancata regolarizzazione potranno aumentare i ricoveri di anziani con ripercussioni sul Sistema sanitario nazionale». Secondo la ricerca del Censis colf e badanti lavorano in media 35 ore alla settimana e guadagnano circa 930 euro netti al mese. Il 35,6% vive stabilmente presso la famiglia per cui lavora, dove si occupa dell’organizzazione della vita quotidiana a 360 gradi: la gran parte (l’82,9%) si dedica alla pulizia della casa, il 54,3% prepara i pasti a pranzo e a cena, il 42,7% si occupa della spesa alimentare per la famiglia, il 49,5% accudisce gli anziani, il 32,4% assiste una persona non autosufficiente, il 28,8% fornisce specifica assistenza medica ad uno o più membri della famiglia. Più di un terzo può pensare a un progetto di vita in Italia in quanto si tratta di cittadine di un Paese membro dell’Unione europea, hanno preso la cittadinanza italiana o hanno ottenuto la carta di soggiorno. Il resto deve confrontarsi con il periodico rinnovo del permesso di soggiorno o si trova in condizione di irregolarità. Un fattore, quest’ultimo, tornato prepotentemente di attualità dopo l’approvazione in Parlamento del pacchetto sicurezza che definisce la procedura per la messa in regola. La mancata regolarizzazione e l’eventuale espulsione rischia di avere delle ripercussioni sul sistema sanitario nazionale «con un incremento dei ricoveri in ospedali e Residenze sanitarie assistenziali». A sostenerlo è Niccolò Marchionne, ordinario di geriatria all’Università di Firenze e presidente della Società italiana di geriatria e gerontologia spiegando che Italia attualmente «sono circa 800 mila le badanti» ma si tratta di una cifra «sottostimata». «Il nostro Paese è agli ultimi posti in Europa - spiega Marchionne - per quanto riguarda l’Assistenza domiciliare integrata, le badanti, di fatto, svolgono una attività preziosa di supplenza». Un ruolo importante anche per quanto riguarda le terapie farmacologiche. «Spesso negli ultra settantacinquenni - prosegue - sono presenti più patologie croniche che devono essere curare con terapie diverse. Alle badanti spetta il compito prezioso di rispettare dosaggi e orari. Nel caso in cui dovesse mancare il loro apporto potremmo assistere ad un massiccio aumento degli accessi ai Pronto soccorso». Marchionne annuncia, inoltre, che il prossimo anno la Società di geriatria organizzerà, in collaborazione con i medici di famiglia, dei corsi di formazione per le badanti «in modo da offrire ulteriori strumenti a persone che hanno oramai un ruolo cruciale nella nostra società dal punto di vista socio sanitario».